Terzo mandato del presidente della Regione, la Lega incalza la maggioranza: «Si decide a gennaio»
Il vertice dopo il caso scoppiato sulle nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie. Riforma elettorale: ok di Fi e Udc, FdI prende tempo. Il dossier voto 2025
Le leggi elettorali non si possono fare a fine mandato, troppo tardi, e Marco Dreosto, anche per questioni di tempo, piazza la zampata a un terzo del cammino di legislatura.
La Lega, chiarisce il segretario regionale nel vertice dei segretari di centrodestra, riuniti nel palazzo di piazza Unità a Trieste, è favorevole al terzo mandato del presidente della Regione e intende condividere con gli alleati una bozza di riforma elettorale che contenga altri due pilastri: il via libera al terzo mandato pure per gli assessori regionali e l’abolizione del limite dei tre mandati per i consiglieri di piazza Oberdan.
L’obiettivo era ridurre l’attrito emerso in giunta, venerdì 20 dicembre, con la componente di Fratelli d’Italia che si è smarcata e non ha votato le nomine dei direttori generali della sanità.
Al tavolo con Dreosto e i coordinatori Walter Rizzetto (FdI), Sandra Savino (Forza Italia), Angelo Compagnon (Udc) e Giulia Manzan (Noi Moderati), lunedì 23 dicembre il governatore Massimiliano Fedriga ha ricostruito in fretta i passaggi della vicenda: dalla generalità del 6 dicembre, che informava pure gli assessori meloniani del doppio incarico di Giuseppe Tonutti (in AsFo e, ad interim, al Cro), all’interlocuzione con Alessandro Basso, consigliere FdI delegato a seguire la partita, che non aveva fatto ipotizzare alcuna contrarietà al “pacchetto” disegnato per gli enti del Ssr.
I presenti hanno così preso atto che i mal di pancia erano interni al perimetro di FdI di Pordenone, con Rizzetto che ha sostanzialmente fatto riferimento a un difetto di comunicazione determinato anche dai suoi pesanti impegni in Parlamento nelle settimane della Stabilità nazionale. «La riunione – commenta il segretario di FdI Fvg evitando polemiche – è stata vivace, ma assolutamente necessaria e utile».
Nella nota di fine lavori, si aggiunge «il clima di costruttivo confronto» e «la condivisione dei prossimi passaggi dell’agenda politica, ratificando un modus operandi più sinergico possibile».
Politichese che non insabbia i due momenti chiave del pomeriggio: terzo mandato e amministrative 2025.
La richiesta ufficiale della Lega agli alleati di esprimersi sul terzo mandato (Savino e Compagnon si sono detti favorevoli) apre un dossier non poco delicato, che interessa non solo le persone (a norma vigente, Fedriga non si potrebbe ricandidare in Regione nel 2028), ma anche altri territori. Perché il Friuli Venezia Giulia potrebbe certamente procedere in solitaria, in quanto la specialità consente di intervenire in autonomia sul sistema elettorale, ma il terzo mandato è tema che riguarda pure altre Regioni, a partire dal Veneto governato da un altro leghista, Luca Zaia. E, non a caso, Rizzetto avverte sin d’ora che, dal punto di vista di FdI, «non possiamo decidere da soli su questo argomento».
Dreosto, tuttavia, ci crede. Indica pure una scadenza, metà gennaio, entro la quale fare sintesi. «Dobbiamo capire se siamo sulla stessa linea sulle regole per il presidente, gli assessori e i consiglieri – spiega –. A quel punto potremmo anche allargare la bozza e intervenire sul seggio sloveno, sul meccanismo di attribuzione del premio di maggioranza, sulla preferenza di genere».
Quanto alle amministrative, è stato Rizzetto a insistere per chiudere prima possibile le candidature per la primavera. Al voto andranno i piccoli Comuni di Nimis e San Pier d’Isonzo, ma soprattutto Monfalcone e Pordenone, i cui sindaci Anna Cisint e Alesssandro Ciriani hanno interrotto il mandato per volare a Bruxelles, in Europa. I nomi, tra l’altro, sembrano esserci già: a Monfalcone, Luca Fasan, assessore in carica; a Pordenone Basso, presidente della prima commissione del Consiglio regionale. Un leghista e un esponente di FdI: l’accordo dovrebbe tenere, è la convinzione del centrodestra.
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