Vertice tra segretari, è tregua nel centrodestra: trovato l’accordo sulle candidature di Basso e Fasan

In Senato la riunione tra i coordinatori di Carroccio, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il terzo mandato resta sul tavolo, ma senza le accelerazioni chieste dalla Lega

Christian Seu
Da sinistra: il coordinatore regionale di Fdi, Walter Rizzetto, la segretaria regionale di Forza Italia, Sandra Savino e il segretario regionale della Lega, Marco Dreosto.
Da sinistra: il coordinatore regionale di Fdi, Walter Rizzetto, la segretaria regionale di Forza Italia, Sandra Savino e il segretario regionale della Lega, Marco Dreosto.

Dopo un mese di navigazione turbolenta il centrodestra regionale si ritrova. E lo fa nella Capitale, a settecento chilometri di distanza dalle magagne che hanno scosso le festività di fine anno della maggioranza che governa la Regione. I segretari regionali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si sono ritrovati all’ora di pranzo, a palazzo Madama, “ospiti” del senatore Marco Dreosto, a capo del Carroccio regionale. E lì hanno sotterrato l’ascia di guerra, mettendo da parte gli attriti su terzo mandato e piano oncologico regionale, temi che pure restano sul tavolo. Con un primo effetto diretto: dal vertice nella Capitale è arrivata la fumata bianca definitiva alle candidature a sindaco di Alessandro Basso a Pordenone e Luca Fasan a Monfalcone, rimaste in stand by per settimane dopo i tumulti dell’ultimo mese.

Il confronto

Dreosto, Walter Rizzetto e Sandra Savino si sono ritrovati ieri attorno all’una al Senato e «hanno affrontato i diversi temi sul tavolo, condividendo la necessità di dare ancora maggiore impulso a tutte le importanti iniziative intraprese sinora dall’amministrazione regionale che rivelano un centrodestra unito e forte», come si legge nella nota congiunta inviata al termine dell’incontro, durato due ore.

Di fatto, il vertice di ieri mette la parola fine al periodo di grande freddo nella maggioranza. E le temperature rigide di questi giorni c’entrano assai poco. Come si ricorderà, una riunione per chiudere la partita delle amministrative era stata fissata per il giorno dell’Epifania, prima di un repentino annullamento dettato dalle prese di posizione di Fdi sul piano oncologico regionale.

Gli sherpa in questi giorni hanno lavorato per smussare gli spigoli e ridurre le distanze, permettendo alla coalizione di ritrovarsi attorno al tavolo romano. Un incontro che è stato seguito di fatto in tempo reale anche da piazza Unità d’Italia, dove il presidente Massimiliano Fedriga, che nei giorni scorsi ha tentato a più riprese di mediare tra gli alleati che compongono la sua maggioranza, è stato informato in tempo reale sull’andamento del vertice.

L’intesa sulle amministrative

Partiamo da qui, dallo sblocco della partita delle amministrative. «Nell’incontro – recita la nota – si è trovata l’intesa definitiva per le prossime elezioni amministrative, sono stati individuati i candidati: Alessandro Basso a Pordenone e Luca Fasan a Monfalcone». Tanto che come gesto di «cortesia istituzionale» Basso, consigliere regionale di Fdi, ha annullato l’evento per la presentazione della sua candidatura in programma domani a Pordenone, rinviato a data da destinarsi: a differenza di quella programmata per domani, organizzata da Fdi, la convention che sarà allestita nei prossimi giorni coinvolgerà dunque anche le altre anime del centrodestra.

Tutto definito? No, considerato che Rizzetto, Dreosto e Savino fanno sapere che «si è deciso di dare mandato alle segreterie provinciali di lavorare per garantire a tutti i partiti della coalizione la giusta rappresentanza in seguito al voto». Significa che i maggiorenti locali dei tre partiti si troveranno, in questi giorni, per definire i criteri di partenza per la composizione delle giunte: a Pordenone, ad esempio, la Lega potrebbe ottenere il vicesindaco, così come a Monfalcone Fdi vorrebbe mantenere per sé la poltrona del vice, al netto dei risultati delle civiche ispirate agli ex sindaci) Alessandro Ciriani e Anna Cisint. Nessuna indicazione, al momento, sulla data del voto: saltata l’ipotesi del 30 marzo (non ci sono più i tempi tecnici), restano sul tavolo quelle che portano al 13 aprile e al 18 maggio.

Il terzo mandato

Inevitabilmente il discorso dei tre segretari regionali è scivolato sul terzo mandato. Sul quale, anche alla luce delle parole pronunciate martedì dal governatore del Veneto, Luca Zaia, le posizioni tra Fratelli d’Italia e Lega restano inconciliabili. A differenza del collega veneto, il tempo sorride a Fedriga, che ha ancora tre anni di tempo per sbrogliare la matassa.

«L’obiettivo di legislatura - fanno sapere i segretari regionali - dà ampio spazio e tempo per affrontare tutte le questioni oggi sul tavolo», si legge ancora nella nota diramata ieri pomeriggio. Quel che è certo è che la Lega non arretra e ha ottenuto rassicurazioni dagli alleati sul fatto che la questione resti ancorata ai tavoli della discussione della maggioranza, pur senza quei paletti fissati prima di Natale da Dreosto, che aveva chiesto agli alleati di prendere una decisione sul terzo mandato entro gennaio. Se ne riparlerà, insomma, anche coinvolgendo con maggior vigore il Consiglio regionale, come richiesto dallo stesso Fedriga.

Il piano oncologico

«Si è anche discusso del “Piano oncologico” e si è concordato sui tempi di approvazione – fanno sapere Dreosto, Savino e Rizzetto – considerando gli esiti dei confronti che il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi stanno svolgendo in questi giorni e tenendo conto di alcune proposte». Ci saranno dunque limature e aggiustamenti: l’obiettivo della giunta è riuscire a trovare una quadra da qui a un mese.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto