Visione, coraggio e investimenti nel Dna delle 100 imprese al top
Dai racconti di imprenditori e manager emergono le qualità vincenti delle aziende leader della crescita del Cividalese e dell’Alto Isontino

Storie imprenditoriali d’eccellenza, accomunate dall’impulso all’innovazione e agli investimenti, per rispondere alle mutevoli richieste del mercato con quell’approccio agile e flessibile che rappresenta, ormai, l’imprescindibile chiave per la resilienza e il successo.
Il fil rouge che lega le cento aziende più performanti del Cividalese e dell’Alto Isontino – ieri protagoniste, nell’Innovation Platform del Cluster Legno Arredo Casa Fvg di Manzano, dell’evento Best Performer, promosso dal Gruppo Nord Est Multimedia in collaborazione con ItalyPost – è proprio la dinamicità, l’occhio costantemente puntato al futuro, atteggiamento indispensabile per evitare di trovarsi in ritardo o impreparati davanti alle sfide di oggi e di domani.
Essere competitivi
Attesta la determinazione alla crescita Juliagraf, da 45 anni dedita alla produzione di etichette per il mondo vitivinicolo e alimentare (e ora indirizzata verso il campo della farmaceutica): «Per migliorare – ha commentato Davide Colussi, membro del Cda della ditta – è indispensabile allargare i mercati da servire: per questo stiamo lavorando ad un progetto di espansione produttiva all’estero. La concorrenza è forte: si stanno affacciando grandi gruppi internazionali, dai fatturati enormi.
Noi ci difendiamo con il servizio – vicinanza al cliente, tempestività nella risposta, qualità –, con la formazione del personale e adeguate soluzioni tecnologiche».
Obiettivo turismo
Proiettato allo sviluppo è pure il Villaggio Turistico Europa di Grado, che si sviluppa su 20 ettari, conta 448 unità abitative e attrae quasi esclusivamente stranieri (il 98% della clientela): «Per un salto in avanti – ha osservato il direttore generale Marino Firmani – bisogna far leva sul rinnovamento delle strutture, in primis; si può poi prendere in considerazione l’ampliamento della stagione rispetto a quella estiva, ragionando sull’indoor.
Serve inoltre una riqualificazione delle competenze: nel mondo del turismo è fondamentale cogliere le opportunità che arrivano dalla digitalizzazione».
In espansione
E sempre più in alto punta anche Micra Lavorazioni meccaniche di precisione, che nell’ultimo anno ha registrato 2 milioni di business (su un totale da 8) solo nel ramo dell’Aeronautica.
«È stato appena firmato – ha reso noto il titolare Amos Pupin – un contratto per lo sviluppo commerciale in Germania», Paese che si aggiunge agli altri mercati europei già frequentati dall’impresa. Storia di evoluzione ed espansione è quella di Autoest, che dal settore originario – le auto – è passata alla commercializzazione di profili per la chiusura di capannoni, aziende e abitazioni: «Operiamo nel raggio del Triveneto – ha spiegato il fondatore, Luigino Aguzzoni –, su parte della costa slovena e di quella croata; abbiamo aperto una sede a Padova e adesso pensiamo ad allargarci verso l’Emilia. Centrali si rivelano il riciclo, richiesto dalla clientela, e il potenziamento dei macchinari».
Costante è l’innovazione pure in Gesteco, che da 40 anni eroga servizi ambientali per le industrie e che da sempre è orientata alla sostenibilità e alla tutela ambientale: «Essenziale – ha evidenziato il vicepresidente Adriano Luci – l’acquisizione di nuove competenze, per migliorare e incrementare i servizi. I nostri punti di forza sono la diversificazione e l’incessante investimento in tecnologia».
Alleanze strategiche
Di crescita – importante quella registrata negli ultimi tre anni – parla la storica azienda vitivinicola Jermann, icona del vino a livello internazionale: «Produciamo un milione e mezzo di bottiglie – ha detto Marco Rabino, direttore di produzione –: vorremmo salire ulteriormente a livello numerico, per determinate tipologie, ma tutto dipende dalla materia prima».
Competitività e sviluppo sono i fari di Coveme, pioniera della lavorazione del poliestere, che sta guardando con interesse – ha anticipato l’Ad Amedeo Maccolini – al Nord America e al Bahrein.
Dalla dimensione di piccola realtà familiare a parte della multinazionale Simpson è passata Friulsider, che dal 1966 è specializzata in fissaggi e che si distingue per dinamismo: «Siamo molto concentrati sugli investimenti – racconta il direttore geracconta Claudio Peleson –: vogliamo diventare hub produttivo per gli ancoranti e i tasselli del Gruppo, dunque non solo per Europa ma anche per gli Usa».
E in fase di espansione è pure Inn-flex, che dal 2006 produce packaging flessibile soprattutto per il pet food, «comparto – ha rimarcato l’ad David Tomasin – in incremento continuo, a doppia cifra».
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