Ventisei candidati in corsa per i vertici della sanità del Friuli Venezia Giulia: ecco i nomi
La giunta Fedriga, all’avvicinarsi del rinnovo a fine 2024 dei contratti, approva la rosa dei papabili a dg dell’Azienda giuliano isontina (Asugi), della Friuli Centrale (AsuFc), della Friuli Occidentale (AsFo), dell’Azienda di coordinamento per la Salute (Arcs) e degli Irccs Burlo Garofolo e Cro
Da Angelo Barbato, dg dell’Asl di Rieti, a David Turello, direttore sanitario dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (AsuFc). Un elenco in ordine alfabetico di 26 candidati idonei, gli aspiranti direttori generali degli enti del Servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia.
La giunta Fedriga, all’avvicinarsi del rinnovo a fine 2024 dei contratti di cinque dei sei uscenti (tutti in pista per la riconferma), approva la rosa dei papabili all’incarico di dg dell’Azienda giuliano isontina (Asugi), della Friuli Centrale (AsuFc), l’unico non in scadenza), della Friuli Occidentale (AsFo), dell’Azienda di coordinamento per la Salute (Arcs) e degli Irccs Burlo Garofolo e Cro.
Un mix di professionisti già al lavoro in Fvg, in Veneto (se ne contano sei) e in altre regioni, emersi, si legge nella delibera dell’esecutivo, dalla selezione di chi ha risposto all’avviso pubblico del direttore centrale Salute dello scorso 29 marzo.
Non una procedura concorsuale, ma una valutazione, a carattere non comparativo, «volta ad individuare una rosa di candidati, con validità temporale di tre anni, da proporre al presidente della Regione», effettuata da una commissione formata da Piero Cappelletti (già dg del Cro, designato dalla presidenza del Fvg), Antonio Fortino (da Agenas) e Salvatore Russo (dall’Università Ca’ Foscari di Venezia). Si è arrivati dunque ai 26 “promossi” (i non idonei non vengono comunicati), in corsa per una nomina attesa nelle prossime settimane e comunque prima della fine dell’anno.
In scadenza al 31 dicembre sono Antonio Poggiana, dg di Asugi, Giuseppe Tonutti, dg di AsFo, Joseph Polimeni, dg di Arcs, Stefano Dorbolò, dg del Burlo, e Francesca Tosolini, dg del Cro. Il solo non allineato per quanto riguarda le date è il dg di AsuFc, Denis Caporale, subentrato dal maggio 2021 a Massimo Braganti, in uscita per la direzione Salute e Welfare della Regione Umbria.
Una soluzione interna, quella di tre anni e mezzo fa – allora Caporale era direttore dei Servizi socio-sanitari di AsuFc –, con contratto quinquennale, come per gli altri dg, e dunque con scadenza fine aprile 2026. I cinque uscenti e Caporale hanno partecipato alle selezioni e sono risultati idonei.
Evidente, dunque, la loro intenzione di portare a casa un altro mandato. Nella lista non mancano però professionisti di alto livello anche da fuori Fvg, a partire da Paolo Bordon, dal luglio 2020 a capo della Usl di Bologna, prima in Italia nelle cure primarie nel recente report di Agenas sul 2023.
Nato a Rovigo, ma con padre friulano e residenza a Udine sin da piccolo, Bordon, dal 2021 nel tavolo Agenas degli esperti sulla telemedicina, ha assunto ruoli apicali nella sanità regionale, pure da dg dell’Azienda Bassa Friulana, dell’Azienda Friuli Occidentale e dell’Ospedale di Pordenone, e, anche nei quattro anni e mezzo di lavoro a Trento e successivamente a Bologna, ha sempre mantenuto stretti contatti con Udine (è, tra l’altro, presidente dell’associazione Maratonina). In scadenza nel gennaio 2025, Bordon entra a pieno titolo tra gli aspiranti dg del Ssr Fvg, al pari, visto il curriculum, di un altro paio di candidati: Antonio Davide Barretta, dg dell’Aou Senese, e Giovanni Migliore, dg dell’Azienda strategica per i Servizi sanitari e il Sociale della Puglia.
Quanto al Veneto, sono iscritti alla competizione il direttore Programmazione e controllo Mauro Bonin, il direttore di Radiologia dell’Ospedale di Conegliano Luca Cancian, la direttrice sanitaria dell’Aoui Verona Matilde Carlucci (dal 2013 al 2015 direttore sanitario del Cro), il direttore dei Servizi socio-sanitari della Ulss 8 Berica Achille De Falco, il direttore amministrativo della Ulss Marca Trevigiana Patrizia Mangione e il direttore amministrativo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Massimo Romano, udinese.
Tutto da verificare, tuttavia, che gli esterni possano insidiare gli uscenti. In una nomina che spetta al presidente Fedriga, ma con l’inevitabile coinvolgimento dell’assessore Riccardo Riccardi, che rimane in queste ore con la bocca cucita, e della direzione centrale Salute, è verosimile che i vari Poggiana, Tonutti, Polimeni, Dorbolò e Tosolini, direttori con cui l’amministrazione regionale si è confrontata negli ultimi anni, partano in una posizione di vantaggio.
Al netto di sorprese, sempre possibili, nel giro di valzer non dovrebbe essere coinvolta la direzione centrale, con Gianna Zamaro in sella, ma recentemente affiancata da Mauro Asaro, che si occupa di bilancio e coordinamento strategico. In agenda c’è invece l’allineamento delle scadenze, in modo che anche Caporale rientri nelle stesse tempistiche dei colleghi.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto