Montenars, la sala consiliare intitolata all’onorevole Zamberletti

La benedizione, nel giorno dell’anniversario del sisma che flagellò il Friuli. Sandruvi: a lui si deve il miracolo della ricostruzione. Luogo dedicato a tutti i sindaci 
Montenars 6 Maggio 2019 cerimonia sal consiliare Agenzia Petrussi foto Massimo Turco
Montenars 6 Maggio 2019 cerimonia sal consiliare Agenzia Petrussi foto Massimo Turco

MONTENARS. Si è aperta con un commosso applauso e con la benedizione di don Alan Iacoponi, delegato di monsignor Costante, la cerimonia di intitolazione della Sala consiliare del Comune di Montenars al compianto commissario straordinario per il terremoto del 1976, Onorevole Giuseppe Zamberletti, e a tutti i sindaci che da allora si sono succeduti alla guida dell’amministrazione comunale.

«Una giornata di ricordi, con il pensiero che corre alle vittime di quel tragico 6 maggio e ai molti amministratori di quegli anni che non sono più con noi, tutti guidati dall’emblematica figura di Zamberletti, al quale dobbiamo il miracolo della ricostruzione». Ha salutato così i presenti il sindaco di Montenars Claudio Sandruvi, che nel suo intervento ha sottolineato più volte l’eccezionale personalità del commissario straordinario, un uomo innamorato del Friuli, dove tornava spesso a trovare gli amici, tra i quali Giuseppe Varisco e Ivano Benvenuti.

«Ai sindaci – ha concluso Sandruvi – è toccato il compito di ricostruire le loro comunità ed è per questo che, oltre a Zamberletti, abbiamo deciso di dedicare loro questa sala».

«Uomini d’altri tempi – li ha definiti l’assessore alla Protezione civile Riccardo Riccardi – come Zamberletti, Toros, Comelli, Biasutti, Varisco, Benvenuti, il cui orizzonte era il popolo, figli di un’epoca in cui era la politica, non i sondaggi, a orientare le scelte». Ricordando la figura del commissario e auspicando che a lui venga dedicato un luogo in ogni comune terremotato, Riccardi ha evocato il suo sorriso, che «cambiava l'aria dei luoghi dove entrava, riportava la calma, ristabiliva l’ordine» e il merito di aver «capito il carattere introverso dei friulani, riuscendo a tirar fuori la loro straordinaria capacità di reagire».

Uno spessore che, secondo Franceschino Barazzutti, presidente onorario dell’Associazione Comuni terremotati e sindaci della ricostruzione del Friuli, ha permesso a Zamberletti di condividere il grande potere di cui disponeva con gli esponenti della regione e con i sindaci, permettendo loro di riportare i cittadini nelle loro case. Accanto al ruolo fondamentale del commissario straordinario e dei sindaci, il presidente del Consiglio regionale Piermauro Zanin ha voluto sottolineare anche «il ruolo dell’assemblea legislativa regionale e del parlamento di allora che, insieme a un’efficiente e instancabile classe di burocrati, ha reso possibile la ricostruzione del Friuli, un esempio che purtroppo oggi non è ancora stato replicato».

Numerosi anche i cittadini, i consiglieri e gli amministratori di un tempo e le autorità convenute per rendere omaggio a questo grande padre della ricostruzione: il prefetto di Udine, l’onorevole Savino, l’assessore Zilli, il delegato del questore di Udine, il direttore della protezione civile regionale, il comandante provinciale dei vigili del fuoco, il comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolmezzo, il sindaco di Gemona, l’ex sindaco di Montenars Mansutti e il presidente della sezione Ana di Gemonacon il coro.
 

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