Addio Francesco, il cordoglio della politica regionale: «Perdiamo una guida mite e luminosa»

Il governatore del Friuli Venezia Giulia: «Un pontificato contrassegnato dalla grande capacità di avvicinare la vita della Chiesa alle persone comuni». Il ministro Ciriani: «Siamo orfani: ha confortato l’anima del mondo»

Christian Seu
Il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, durante l'udienza con Papa Francesco
Il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, durante l'udienza con Papa Francesco

«La morte di Papa Francesco all’indomani della Santa Pasqua commuove come un segno potente tutti i credenti e tutte le persone di buona volontà di questo mondo alla luce di un pontificato contrassegnato dalla grande capacità di avvicinare la vita della Chiesa alle persone comuni: ora è il momento di raccogliersi in preghiera».

È il pensiero che il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha affidato alle agenzie pochi minuti dopo l’annuncio della scomparsa del Pontefice. «Con il cuore colmo di dolore – ha aggiunto sui social Fedriga, parlando anche da presidente della Conferenza delle Regioni –, piangiamo la scomparsa di Papa Francesco, guida mite e luminosa che ha saputo parlare al mondo con la forza del Vangelo e la semplicità dell’amore».

Il saluto tra il ministro Luca Ciriani e Papa Francesco
Il saluto tra il ministro Luca Ciriani e Papa Francesco

Anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha condiviso la propria commozione per la scomparsa del Santo Padre: «Siamo tutti orfani. La scomparsa di Papa Francesco è una enorme sofferenza, la sua guida e la sua spiritualità hanno nutrito e confortato l’anima di tutto il mondo. Il suo è stato un Pontificato d’amore, di solidarietà e di fratellanza, l’esempio del suo sacrificio e della sua dedizione non ci abbandonerà mai».

«È stato un custode instancabile della nostra Terra e, con Laudato sì, ha saputo portare l’urgenza ambientale al centro della coscienza collettiva – ha sottolineato Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente –. La sua voce resterà per sempre un faro per chi crede in un’umanità più giusta e nella cura della Casa Comune. Che la sua eredità continui a ispirarci».

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Messaggi di cordoglio sono arrivati anche da alcuni dei parlamentari eletti in regione. Il deputato di Fdi Walter Rizzetto, da presidente della Commissione lavoro della Camera, ha ricordato «il suo monito ad adoperarsi “per recuperare il valore del lavoro”, affinché “sia ricattato dalla logica del mero profitto e possa essere vissuto come diritto e dovere fondamentale della persona”».

Per Debora Serracchiani (Pd) ha saputo «promuovere valori di pace, solidarietà, uguaglianza. Ha lottato per i più deboli, per i diritti umani e per un mondo più giusto, richiamando tutte e tutti noi a un impegno civico e morale», mentre la senatrice dem Tatjana Rojc, ha ricordato il «potente messaggio della settimana sociale lanciato a Trieste per un percorso di democrazia, rinnovamento e partecipazione».

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Ampia la partecipazione al cordoglio anche dal Consiglio regionale. Il presidente Mauro Bordin ha rimarcato «l’umanità e la gentilezza» con le quali «ha saputo avvicinare le persone alla fede e alla cristianità», ricordando «l’incontro avvenuto in Vaticano in occasione dell’inaugurazione del presepe di Grado a dicembre».

Dalla Lega (con il capogruppo Antonio Calligaris) alla compagine di Fdi, passando per Forza Italia (con Andrea Cabibbo e Roberto Novelli), passando per la lista Fedriga («Oggi si è spento un faro», ha sottolineato il capogruppo Mauro Di Bert), tutto l’arco politico rappresentato in piazza Oberdan ha manifestato il dolore per la scomparsa di Bergoglio. Anche dall’opposizione: «È sempre stato vicino ai più fragili», hanno rilevato i consiglieri del Pd.

«Fino all’ultimo ha voluto offrirsi con generosità ai fedeli», la sottolineatura di Rosaria Capozzi, Furio Honsell e Serena Pellegrino (Misto), mentre Massimo Moretuzzo (Patto) ha rammentato «la sua attenzione per la giustizia ambientale e sociale, l’amore per i poveri, la condanna verso le guerre». Ha ricordato le parole che il Pontefice ha dedicato alla figura della donna la presidente della Commissione regionale Pari opportunità, Dusy Marcolin, mentre per la segretaria regionale del Pd, Caterina Conti, il Papa «ci ha insegnato a non dubitare della tenerezza di Dio e a usare il potere terreno per il bene».

Bandiere a mezz’asta, su indicazione dell’Anci, in tutti i municipi, anche in regione. E anche i sindaci hanno ricordato Francesco: «Il suo è stato un pontificato dai valori saldi e chiari, nel segno del Santo di Assisi: l’attenzione per gli ultimi, gli emarginati, i fragili e i dimenticati della terra, come i migranti», ha detto il primo cittadino di Udine, Alberto Felice De Toni. «Sono veramente dispiaciuto. Era un grande Papa», le parole del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, mentre per Rodolfo Ziberna, primo cittadino di Gorizia, «è stato davvero un uomo tra gli uomini, il Papa del popolo».

«Il suo messaggio di fraternità, accoglienza e giustizia ha superato i confini della religione, toccando il cuore di credenti e non credenti», le parole di Alessandro Basso, neo-sindaco di Pordenone.

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