Preghiera per il Papa a Pordenone, folla in duomo
La messa in suffragio nella serata del 23 aprile nella concattedrale. Chiesa gremita con sindaci e preti. Il vescovo: stava con il popolo, ma non era un populista

«Lunedì il sole era alto ed eravamo immersi in questo giorno dopo la Pasqua con il cuore ricolmo di gioia. La notizia della morte di papa Francesco ci ha colti di sorpresa e ci ha scosso. Sapevamo delle sue critiche condizioni di salute, ma il giorno prima l’avevamo visto dopo tanto tempo abbracciare il popolo in piazza san Pietro. La sua morte si colloca all’interno di una grande luce, la luce del Signore risorto».
Così il vescovo Giuseppe Pellegrini, nella serata di mercoledì 23 aprile in una concattedrale gremita come non si vedeva da tempo, alla messa in suffragio del pontefice, concelebrata con il vescovo Rino Perin e i sacerdoti della diocesi.
Una foto, un cero
Una foto del pontefice accanto al cero pasquale, fiori gialli e bianchi, i colori della Santa Sede, davanti all’altare. Non solo la comunità religiosa, ma anche quella civile ha reso omaggio al papa: il sindaco Alessandro Basso con la giunta, i primi cittadini della provincia con la fascia tricolore, l’assessore regionale Cristina Amirante, il prefetto Michele Lastella, i vertici delle forze dell’ordine, una rappresentanza degli alpini. E tanta, tantissima gente.
Lo sguardo del Papa
Il presule ha richiamato il passo evangelico dell’incontro tra Pietro e il paralitico alla Porta Bella del tempio. «Sguardi che ricordano quelli di papa Francesco, quando si incontrava con le persone. È capitato pure a me: prima di parlare ti fissava negli occhi e quello sguardo diceva tutto, perché ti faceva intuire quello che portava dentro di sé, la forza dello Spirito Santo e l’amore verso Dio e l’umanità».
La speranza delusa
«Speravamo che il pontificato di Francesco durasse ancora, che il papa si rimettesse in salute e, pur con un’attività ridotta, che potesse ancora per un po’ rimanere segno di speranza per tutta l’umanità. Invece, quando meno ce lo aspettavamo, il Padre l’ha chiamato in Paradiso. Quante volte nella vita abbiamo sperato, quante volte eravamo a un passo dalla felicità, e poi ci siamo ritrovati a terra delusi», ha aggiunto il presule.
«Mai un populista»
Tanta commozione, in conclusione, quando al canto della speranza “Io credo risorgerò” sono stati letti alcuni passaggi del messaggio Urbi et orbi di Pasqua. E le preghiere dei fedeli, scritte nei due monasteri di clausura. «Tutti addolorati, non solo per aver perso una persona cara e amata, ma per aver perso una guida, un pastore che ha accompagnato in questi 12 anni difficili la Chiesa a rimanere sempre una luce e una guida sicura per tutti, anche nelle situazioni più difficili e tragiche», dal Covid alle guerre, dagli abusi alle tragedie ambientali.
«Papa Francesco aveva una visione, certamente donatagli dallo Spirito, che il pianeta appartiene a tutti ed è formato da tanti e diversi popoli chiamati a partecipare alla stessa mensa; tutti fratelli ciascuno con le proprie diversità». È stato «il papa del popolo e per il popolo, ma mai un populista, sempre attento alla ricerca del bene e della felicità delle persone, con la consapevolezza delle problematiche del tempo presente».
Un Papa aperto
Il vescovo ha poi ringraziato per la solidarietà manifestata dai rappresentanti delle altre chiese cristiane e delle altre religioni. In particolare, ha rivolto un ringraziamento alla comunità sikh che ha rinviato la grande festa prevista per sabato a Pasiano, giorno dei funerali del Pontefice.
Pellegrini a Roma
E a proposito dei funerali, la diocesi ha messo a disposizione una corriera che partirà nella notte tra domani e sabato per accompagnare i fedeli in piazza San Pietro. A Roma saranno presenti anche i 600 adolescenti della diocesi per il loro Giubileo, organizzato dalla Pastorale giovanile, che seguiranno le esequie dalla parrocchia di Aquila e Priscilla. Al termine, i ragazzi andranno a piedi in pellegrinaggio alla Basilica di San Paolo fuori le Mura per varcare la Porta Santa.
Il maxischermo
Sabato 26 aprile sarà allestito un maxi schermo all’interno della concattedrale San Marco dove, dalle 9.30, si potrà assistere ai funerali, vivendoli in comunità pur non in presenza.
Il registro delle condoglianze
In Prefettura è stato predisposto un registro delle condoglianze per coloro che intendono esprimere il proprio cordoglio. Il registro sarà a disposizione sino al 26 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ieri pomeriggio si sono presentati a firmare i primi cittadini.
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