Adunata alpini, in poche ore Udine ha cambiato volto: smontati chioschi e stand
Già rimosse anche le tribune in piazza Primo Maggio
Arrivederci alpini. Le ultime penne nere hanno lasciato Udine lunedì mattina. Hanno smontato le tende che avevano allestito nei parchi e in vari spazi della città. Il gruppo di Valmossola, della sezione di Parma, verso le 11, era al lavoro per sistemare la zona in cui aveva pernottato durante l’adunata vicino al Palamostre.
Poco distante, lungo i vialetti dell’area verde Ronald George Mc Bride, dove c’erano i punti ristoro per le migliaia di alpini in attesa della sfilata, oggi restano soltanto i bancali, delle panche, un paio di tavoli e dei fusti di birra in attesa di essere caricati su un furgone.
Si lavora senza sosta anche in piazza Primo Maggio dove, per l’adunata, erano stati montati numerosi stand, tra cui quello della ristorazione ufficiale degli alpini. Operai, macchinari in azione, un brulicare di persone che, così come hanno costruito questa vera e propria cittadella del gusto e dei sapori, dovranno ora smontarla.
Tutto il materiale viene caricato sui camion, si posiziona con ordine e poi i mezzi partono. Per quattro giorni piazza Primo Maggio è stata uno dei centri principali della festa degli alpini.
Moltissime le persone che qui si sono ritrovate per trascorrere le serate nei numerosi stand che qui erano stati collocati proprio per offrire agli alpini e alle persone arrivate in città per l’adunata vari punti ristoro.
All’opera anche in piazza Garibaldi per trasportare via panche, sedie, tendoni, assi. La città, così, piano piano torna alla normalità. C’è ancora qualche alpino a passeggio, ma ormai tutti i gruppi presenti nel capoluogo friulano sono tornati a casa.
Alla spalle Udine si lascia quattro giorni pieni di entusiasmo, di eventi, di festa, di musica, di concerti, di condivisione. Quattro giorni in cui, nonostante la pioggia che soltanto per alcune ore ha smesso di scendere, la città ha accolto migliaia di penne nere provenienti da tutta Italia. Ieri mattina gli alpini in via San Paolo hanno assistito all’ammaina bandiera, ultima cerimonia per dare l’arrivederci alla prossima adunata a Vicenza. E per concludere così definitivamente la 94esima edizione di questo raduno nazionale ospitato nel capoluogo friulano.
Già nella serata di domenica, al termine della sfilata di 80 mila alpini e dopo il passaggio della stecca tra i presidente della sezione Ana di Udine Dante Soravito de Franceschi e Lino Marchiori di Monte Pasubio di Vicenza, gli addetti avevano già iniziato a smontare la tribuna d’onore che durante la giornata avevano ospitato numerose autorità tra cui la premier Giorgia Meloni, i ministri Guido Crosetto e Luca Ciriani, il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il collega del Veneto Luca Zaia.
In poco tempo, dunque, le varie strutture collocate appositamente per questi quattro giorni di festa sono state spostate. Così come i gazebo e la varie postazioni allestite per garantire la massima sicurezza nell’arco di tutta la manifestazione. Si è lavorato senza sosta prima del raduno e si lavora anche dopo per restituire alla città gli spazi in cui erano stati collocati chioschi, stand e le varie casette di legno. Così ufficialmente è calato il sipario sull’adunata.
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