Dal terremoto del 1976 all’alluvione in Romagna: «Grazie alpini per essere sempre in prima linea»
Tremila persone in piazza, mille penne nere, nonostante la pioggia battente
«Ambasciatori di amicizia e di solidarietà: ieri in Friuli, oggi in Emilia Romagna». Così il sindaco Massimo Piccini, alpino pure lui, ha accolto ieri gli alpini per la 46ª adunata sezionale, tornata ad Azzano Decimo dopo oltre vent’anni. Un migliaio di penne nere (tremila con familiari, amici e azzanesi) in piazza Libertà ha assistito a tutte le cerimonie, sino alla sfilata conclusiva, momento in cui il maltempo ha concesso clemenza.
Ad aprire la giornata, l’alzabandiera e gli onori ai caduti, davanti al monumento, alla presenza del comandante dell’8° alpini colonnello David Colussi, del tenente colonnello Antonio Esposito della Brigata Julia e del colonnello Paolo Odina della Brigata Ariete, del presidente della sezione Ana di Pordenone Ilario Merlin, del primo cittadino ospitante, dei sindaci di Pordenone Alessandro Ciriani, Pravisdomini Davide Andretta, Pasiano Edi Piccinin, Chions Renato Santin e Zoppola Antonello Tius, dei consiglieri regionali Markus Maurmair e Marco Putto. Sulle note della fanfara di Conegliano la deposizione di tre corone, quindi la messa all’aperto, animata dal Coro Ana Montecavallo e concelebrata dal vescovo Giuseppe Pellegrini con il parroco don Aldo Moras, don Galiano Lenardon e don Thomas Salvador. A precedere i 72 gagliardetti portati dalle penne nere di altrettanti gruppi, il vessillo e quelli di Venezia e Vittorio Veneto, di alcuni reparti e delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Nonostante la pioggia battente, gli alpini sono rimasti tutti in piazza: «Ormai siamo abituati», hanno detto da più parti. «Fate sempre della vostra vita un dono per gli altri», ha esortato il presule ringraziando le penne nere: «Nei momenti di fatica e di difficoltà voi ci siete sempre».
Gli indirizzi di saluto prima della sfilata, a partire dal capogruppo di Azzano Decimo Sergio Populin. «Celebriamo il vostro-nostro coraggio, la solidarietà, l’altruismo e la determinazione, eredi di una tradizione di valori e sacrificio», ha detto il sindaco. Tanto che «quando un Comune ha bisogno, voi ci siete sempre», ha aggiunto Maurmair. La piena collaborazione tra alpini in armi e in congedo è emersa dal saluto del colonnello Colussi mentre Merlin, ironizzando sulla pioggia («per noi è come la rugiada») ha ricordato coloro che sono andati avanti, oggi come ieri, e ha assicurato: «Noi ci siamo, questa numerosa presenza lo testimonia». Ha concluso Romano Bottosso, consigliere nazionale Ana alla ultima uscita ufficiale dopo due mandati: «Quando all’auspicio che riprenda un servizio per la Patria dei giovani ci è stato detto: non siate troppo romantici. Sbagliato, proprio perché lo siamo oggi siamo tutti qui».
Infine la sfilata, accompagnata dalla Banda comunale di Azzano Decimo, da quella della sezione Ana di Conegliano e dai tamburi di Sesto al Reghena: aperta dai bambini delle scuole, con le magliette tricolori, solcata in cielo da tre aerei storici della Fondazione Jonathan Collection, si è chiusa con il passaggio dei muli del Reparto Salmerie di Vittorio Veneto. Venti minuti intensi, di gratitudine agli alpini.
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