Dopo l’adunata di Udine, il raduno degli alpini del Triveneto a Belluno: in 25mila per la sfilata, tremila dal Friuli

Bagno di folla a Cavarzano, dove le penne nere si sono ammassate per iniziare la marcia verso il centro di Belluno. Presenti anche le sezioni del Friuli Venezia Giulia

Francesco Dal Mas

«Sarà un raduno oltre le più rosee previsioni di partecipazione». Cosi il presidente dell'Ana nazionale Sebastiano Favero prima che inizi la sfilata delle penne nere. Si ipotizzano addirittura 25mila tra alpini, loro amici e altre presenze. Circa 300 i pullman, esaurito fin dalla prima mattinata il parcheggio di Lambioi. Tremila sono le penne nere delle sezioni del Friuli Venezia Giulia

Belluno, l'adunata triveneta degli alpini. Sfilano i friulani


I primi alpini 

I primi alpini, quelli bellunesi, si sono presentati alla partenza di Cavarzano alle 5 del mattino. Il presidente Luca Zaia, appena arrivato a Cavarzano, si è presentato alla Fanfara Cadore, ha suonato il tamburo edha sostituito per qualche minuto il maestro. Ancora una volta, ha detto, e' dimostrato che gli alpini, se non ci fossero, bisognerebbe inventarli. Onore agli alpini, ha aggiunto, anche per lo straordinario soccorso al Vajont.
 

Ana di Belluno

«Straordinario, questa è una folla», è la prima constatazione di Lino De Pra, presidente Ana di Belluno. E il presidente Favero: «Sarà una bella, una grande festa». Centinaia i sindaci presenti, a cominciare da Oscar De Pellegrin
Con la resa degli onori al Labaro nazionale dell'Ana, accompagnato dal presidente Favero, e dal Consiglio Nazionale, parte la sfilata. Resi gli onori anche al gonfalone del Comune di Belluno e alla Bandiera di Pieve di Cadore, decorati di medaglia d'oro, accompagnati dai rispettivi sindaci.


Le parole di Luca Zaia

Il picchetto in armi del 7mo Rgt Alpini ha reso gli onori anche al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e al Capo di Stato Maggiore della Brigata Julia, Franco Del Favero, originario di Valle di Cadore. La sfilata è aperta dalla Fanfara di Borsoi. Migliaia i Bellunesi che già a Cavarzano applaudono l'avvio della sfilata, in testa anche i gonfaloni di Belluno e della Provincia.

Migliaia i Bellunesi che già a Cavarzano applaudono l'avvio della sfilata, in testa anche i gonfaloni di Belluno e della Provincia. Una cinquantina i sindaci della provincia in sfilata. La sfilata ha superato il ponte degli alpini, invaso, ai lati, da centinaia di spettatori.

Ci sono anche le sezioni friulane

La sezione dell'Alto Adige e' la prima del Triveneto a sfilare. Alle 10.52 l'arrivo della sfilata in piazza Martiri. I tamburi napoleonici danno il passo. L'inno e' il Trentatré. Applausi in piazza Martiri per le cornamuse, tra le fanfare. Sfilano anche i vessilli delle Sezioni estere, da Germania, Argentina, Australia. Dopo le sezioni dell'Alto Adige e di Trento, in piazza Martiri si presenta la Sezione Carnica, in testa le Portatrici Carniche.

Con la sezione di Pordenone, si conclude la sfilata del Friuli Venezia Giulia. La delegazione più numerosa quella di Udine, applaudita per la perfetta organizzazione dell'Adunata di Udine, nonostante la pioggia. Il Fvg vuol dire soprattutto Julia. Applausi commossi al passaggio della sezione di Gemona, la capitale del terremoto del 1976


Le sezioni venete

Il Veneto si presenta con la sezione di Verona, con la fanfara e una nutrita schiera di sindaci. Più di 200 gruppi, 20mila tesserati. Gli alpini veronesi come quelli pordenonesi sollevano in piazza Martiri un maxi Tricolore. Vicino al vessillo di Verona anche un prete in tonaca e cappello d'alpino. Interminabile la sfilata degli alpini veronesi. In fila per 6, non per 9 come nelle adunate nazionali, considerata l'ampiezza di alcune strade della città. In piazza Martiri i paracadutisti di Verona aprono un grande paracadute, fra gli applausi. 

Arriva la sezione di Vicenza, con uno striscione: "Alpini figli della patria”. Circa una trentina i sindaci, il presidente Ana di Vicenza fa sapere di essere a Belluno per imparare: il prossimo anno infatti Vicenza organizzerà l'adunata nazionale. “La difesa della leva la nostra linea del Piave" si legge in uno striscione portato dagli Alpini di Vicenza. Sempre gli alpini di Vicenza portano uno striscione che ricorda gli "Angeli del Vajont" e il 60mo anniversario del disastro.

 Dopo Vicenza (hanno sfilato anche le penne rosa) arriva la sezione di Valdagno: "La montagna soffre se manca l'alpino", ammonisce uno striscione degli alpini di Valdagno. E in piazza Martiri sta arrivando la sezione di Asiago Monte Ortigara. In sfilata per piazza Martiri la sezione di Marostica. Uno striscione ricorda la donazione del sangue. Fra gli applausi compare la Sezione di Bassano Monte Grappa, i suoi alpini si sono presentati a Cavarzano osservando: «"Il" Ponte degli Alpini è solo il nostro».

In piazza Martiri i muli del Reparto Salmerie di Bassano e immediatamente dopo la sezione di Treviso con la fanfara di Maser, Una trentina i sindaci trevigiani. Dietro a loro lo striscione "dal Vescovo al Bocia come da Pare in Fiol". La sezione di Treviso porta 150 tricolori, uno per ogni anno di vita dell'Ana. 

Conegliano sfila con la scritta “5mila alpini 30 gruppi, una sola famiglia”: una ventina i sindaci delle Colline Unesco, in  testa Fabio Chies primo cittadino di Conegliano. Dopo Conegliano arriva la sezione di Padova. Il messaggio? "Un'associazione, una famiglia”. Una dozzina i sindaci.

La sezione di Padova comprende anche Rovigo. Un bandierone tricolore è stato alzato davanti alle tribune. Intanto la sfilata sta già sforando di oltre mezz'ora. Arriva la sezione della Città della vittoria. Cioè vittorio Veneto. Vessillo scortato dal presidente Francesco Introvigne, da sei sindaci e dall'europarlamentare Da Re. Sfila con Vittorio Veneto anche l'Associazione Cavalieri di VIttorio Veneto. Ben tre i cori in sezione.

Gli alpini del Fadalto hanno sbandierato il più grande Tricolore dell'Adunata sostenuto da 30 alpini. E poi il Reparto Salmerie con la foto di Iroso, l'ultimo mulo della Cadore. Ecco Valdobbiadene, la sezione del Prosecco, con quattro  sindaci. 
Ed ecco gli alpini Bellunesi. Arrivano quasi con un'ora di 'ritardo', dato dalla folla di penne nere. Per primi gli alpini di Feltre, maglia verde. Il vessillo accompagnato dal presidente Stefano Mariech, 4300 tesserati. Una dozzina i sindaci, 40 i gruppi.

In coda lo striscione del Gruppo Agordo.

Le Portatrici Bellunesi (un gruppo storico molto numeroso) aprono la sfilata della Sezione Cadore, maglia rossa. Una decina i sindaci, con Roberto Padrin e Silvia Cestaro. Al passaggio viene cantata La bella del Cadore.

E, subito dopo, la sezione di Venezia, perché il prossimo anno Bibione ospiterà il Raduno. "Dalle Dolomiti a quota zero” è  lo striscione che conclude la sfilata di Venezia e apre quella di Belluno, 3300 tesserati.

Più di 20 sindaci, la fanfara di Borsoi, il vessillo col preside Lino De Pra e in piazza Martiri scoppiano gli applausi mentre dagli altoparlanti Nicola Stefani ringrazia per l'accoglienza. Un gagliardetto è portato anche da un frate alpino.  Uno striscione ricorda “Gli angeli del Vajont”.

In sfilata anche alcuni soccorritori. “Cent'anni di impegno sociale”, recita un altro striscione. Interminabile la sfilata dei bellunesi. "Arrivederci a Belluno”, dice uno striscione. Un errore? Forse si. “Arrivederci a Bibione”.

E per concludere una marea di tute gialle della Protezione Civile, con a capo Giampaolo Bottacin, assessore Veneto. Fragorosi gli applausi. Alle 13.39 si conclude la sfilata, iniziata alle 10.20. adesso la cerimonia del passaggio della Stecca tra Belluno e Venezia

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