Le proprietà nutritive dell’alga blu: ecco come si mangia la Spirulina

A Torsa di Pocenia la coltivazione dei fratelli Paulitti di un prodotto che si scopre sempre di più nelle tavole

Davide Francescutti

POCENIA. Nel cuore della pianura friulana si coltiva in maniera biologica l’alga spirulina, superfood sempre più richiesto: lo sguardo in avanti che vogliamo raccontare con l’Alfabeto del futuro è ben rappresentato dalla Spiripau, che a Torsa di Pocenia dallo scorso anno sta rivoluzionando il volto dell’agricoltura regionale.

Al fianco delle serre dei vivai floreali, ora ci sono grandi vasche al coperto per far crescere in maniera controllata questa alga dal caratteristico colore blu e dalle proprietà nutritive complete.

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Una rivoluzione che è merito dei fratelli Paulitti, ovvero Valentina, Francesco e Federico, che dal 2008 sono entrati nell’azienda di famiglia fondata dai genitori Nicola e Caterina, ancora attivi tra le citate serre. «I nostri genitori – spiega Valentina – iniziarono la coltivazione di fiori in vaso, attività che continua ancora oggi con successo. Da parte nostra abbiamo piano piano iniziato a inserire delle innovazioni che ci hanno portato infine a intraprendere questa nuova strada».

Il primo passo nel 2010 con l’installazione dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e di una caldaia a biomassa legnosa, con produzione in proprio del legno cippato a km zero, per riscaldare le serre. «Siamo stati tra i primi nella zona a compiere questo passaggio green – continua l’imprenditrice – e nonostante qualcuno ci abbia criticato alla fine abbiamo avuto la vista lunga, tanto più in questi tempi di aumento dei costi energetici a cui stiamo facendo fronte meglio di altre realtà produttive».

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Una visione ecosostenibile che ha trovato ancora maggiore forza con la nascita di Spiripau, ramo aziendale dedicato proprio alla coltivazione dell’alga. «Se la società è nata nel 2021 – sottolinea Paulitti – in verità abbiamo iniziato a studiare il progetto già 4 anni prima e con l’emergenza sanitaria in mezzo come sfida ulteriore. Ma non ci siamo arresi, convinti che questo tipo di coltivazione a impatto zero sia la risposta per un futuro che vedrà confrontarci con carenza di risorse, acqua da preservare e cambiamenti climatici sempre più impattanti».

La coltivazione in vasche d’acqua dolce avviene tutta al chiuso in serra, quindi preservando l’alga da contaminazioni, lungo tutte le stagioni dell’anno: se nei mesi freddi la raccolta avviene ogni 10 giorni, in quelli caldi si arriva anche a tre raccolti a settimana. «Fondamentale poi la fase di essiccatura – aggiunge Valentina – che per preservare l’alga da shock termici noi effettuiamo alla stessa temperatura che aveva nelle vasche, tra i 30 e 35 gradi. In questo modo manteniamo il 100% dei nutrienti presenti, con un prodotto biologico e tutto realizzato in Italia».

Fondamentale anche l’attenzione alla salute: ogni lotto, prima di essere messo in commercio, viene analizzato. Vari gli utilizzi, non solo come ingrediente alimentare ma anche come integratore. Infatti se in Italia la spirulina, che è originaria dei laghi del Sud del mondo, si è inizialmente fatta conoscere come colorante naturale per alimenti di colore blu, ora è ricercata anche per chi vuole assumere in maniera alternativa alcuni elementi utili per la propria salute.

«Come il ferro – spiega Paulitti – visto che ne è ricca e riesce ad assere assimilato pure da chi ne ha bisogno ma non lo tollera in altri integratori. E ha anche varie vitamine, dalla A alla K, calcio, magnesio e potassio, tanto che la stessa Fao, agenzia per il cibo delle Nazioni unite, l’ha indicata come cibo del futuro a basso impatto ambientale».

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