«Accontentare tutti era impossibile», De Toni placa i malumori dopo il varo della giunta: ecco chi sono gli esclusi

Il sindaco di Udine: troppe richieste ma nel corso dei cinque anni ci sarà spazio per tutti. Tra i papabili c’erano anche l’ex vicesindaco Giacomello, Peratoner e Scalettaris

Cristian Rigo
Il sindaco Alberto Felice De Toni presenta la nuova giunta nel Salone del popolo a Udine (foto Petrussi)
Il sindaco Alberto Felice De Toni presenta la nuova giunta nel Salone del popolo a Udine (foto Petrussi)

UDINE. «Accontentare tutti era impossibile». Il sindaco Alberto Felice De Toni ci ha provato, tanto che a un certo punto la conferenza, inizialmente prevista per venerdì 28 aprile, sembrava dovesse slittare. «Ma poi ho capito che non sarebbe cambiato niente perché non c’era accordo all’interno di alcuni partiti e quindi aspettare non aveva senso», ha spiegato il primo cittadino.

Il sindaco Alberto Felice De Toni con la nuova giunta del Comune di Udine (foto Petrussi)
Il sindaco Alberto Felice De Toni con la nuova giunta del Comune di Udine (foto Petrussi)

Da lì l'accelerata nella notte di giovedì e il varo della giunta ufficializzata ieri con una consapevolezza: «Mi sono trovato di fronte a un’equazione irrisolvibile nell’immediato: da sette le liste sono diventate dieci perché il Terzo polo è composto da due partiti distinti e l’Alleanza Verdi e Sinistra da tre, e io posso nominare solo dieci assessori e devo tener conto del peso elettorale di ciascuno. Ma nel corso dei cinque anni ci sarà spazio per tutti».

la presentazione
Udine, varata la nuova giunta: tutti i nomi e gli incarichi

Impossibile ovviamente immaginare di attribuire al Pd, che ha preso il 20% ed eletto 12 consiglieri la stessa rappresentanza di chi è riuscito ad avere un solo esponente nell’assemblea cittadina o nemmeno quello.

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Detto del peso elettorale delle liste bisognava poi individuare i singoli candidati tenendo conto delle preferenze, ma anche delle singole competenze e della volontà di rispettare la parità di genere.

De Toni ha fatto le sue scelte e inevitabilmente ha lasciato fuori qualcuno che riteneva di avere le carte in regola per poter ambire a entrare in giunta. A cominciare da Anna Paola Peratoner che con le sue 286 preferenze è la quarta più del Pd e si è vista preferire Rosi Toffano che invece ne ha raccolte 148. De Toni ha spiegato che nel caso di Peratoner «è stata fatta una valutazione di opportunità legata al fatto che lei lavora per una Ong che ha partecipato a diversi bandi comunali ma - ha assicurato - troveremo per lei ruoli importanti».

Stesso discorso per l’ex vicesindaco, Carlo Giacomello (274) anche lui scavalcato da Toffano nonostante sia stato tra i primi sostenitori di De Toni: in quest’ultimo caso ha pesato la volontà di allontanare lo spettro di un Honsell tre.

Un aspetto che forse ha penalizzato anche Pierenrico Scalettaris che ha sì raccolto dieci preferenze in meno di Andrea Zini nella lista del Terzo polo, ma aveva dalla sua l’appoggio di Azione che complessivamente ha raccolto quasi il doppio delle preferenze di Italia Viva.

Oltre ad Azione, sono rimasti fuori dalla giunta e in questo caso anche dal consiglio anche due dei tre partiti che compongono l’Alleanza Verdi e Sinistra ossia Sinistra italiana ed Europa Verde – Verdi mentre Possibile potrà contare su un assessore, Arianna Facchini, e due consiglieri. 

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