Ballottaggio Udine, il confronto tra i due candidati sul sito del Messaggero Veneto: ecco come partecipare
Si vota domenica e lunedì. Al primo turno Fontanini si è fermato al 46,25% con 19.524 voti, De Toni al 39,7 con 16.762 voti e Marchiol al 9,24% con 3.903 voti
Il nome del prossimo sindaco di Udine si conoscerà lunedì quando si concluderà lo spoglio del ballottaggio che vede in corsa per la conquista di Palazzo D’Aronco il primo cittadino in carica Pietro Fontanini, sostenuto dal centrodestra e il candidato del centrosinistra, l’ex rettore Alberto Felice De Toni.
Domani, venerdì 14 aprile, alle 15 i candidati risponderanno alle domande del direttore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini nel corso del dibattito che sarà trasmesso in diretta sul nostro sito all’indirizzo www.messaggeroveneto.it. Inizialmente in programma ieri, il dibattito è stato rimandato perché Fontanini era alle prese con un’influenza.
La scheda elettorale
Rispetto al primo turno la scheda elettorale, di cui abbiamo riprodotto il fac-simile, sarà molto più semplice.
L’ordine è sempre quello sorteggiato per il primo turno con in alto Fontanini e poi De Toni.
Accanto al nome di Fontanini ci sono i simboli delle sei liste che lo sostengono: la prima (anche qui seguendo l'ordine del sorteggio) è quella di Identità civica seguita dalla Lega, dalla civica Fontanini sindaco, dall’Unione di centro da Fratelli d’Italia e, per finire, da Forza Italia.
A sostenere De Toni ci sono Alleanza Verdi e Sinistra, Azione Italia Viva Renew Europe, De Toni sindaco (che ha riunito diverse realtà, da Convergenza per Cecotti a Innovare da Siamo Udine a Patto per l’Autonomia, da Cittadini al Psi, da Costruire Futuro a Coesis per finire con Illumina) e Pd.
Nella scheda non compare il nome del candidato Ivano Marchiol e nemmeno delle liste che lo sostenevano (Udine città futura, che riunisce la rete civica di Open Fvg e il partito di Rifondazione comunista, Movimento 5 stelle e Spazio Udine), poiché non è stato sottoscritto alcun apparentamento tra le due coalizioni. Marchiol ha però trovato un accordo per sostenere De Toni mentre il quarto candidato in corsa al primo turno, Stefano Salmè non si è schierato con nessuno dei due. Ma il centrodestra conta ugualmente di intercettare una parte dei 2.029 voti ottenuti da Salmè, il 4,81%.
I voti al primo turno
Fontanini si è fermato al 46,25% con 19.524 voti, De Toni al 39,7 con 16.762 voti e Marchiol al 9,24% con 3.903 voti. Su 80.650 elettori (37.681 maschi e 42.969 femmine) si sono recati alle urne in 43.499 (20.231 maschi e 23.108 femmine) ossia il 54% degli aventi diritto.
Il confronto con il 2018
Un dato in calo rispetto alle precedenti tornate elettorali quando si trattava di eleggere il sindaco: facendo il confronto con il 2018 sono rimaste a casa 2.441 persone in più e l’affluenza è scesa dal 57 al 54%.
Cinque anni fa però si votava un solo giorno (il 29 aprile) e avevano infatti espresso la loro preferenza in 45.940. Tenuto conto che gli aventi diritto erano 80.341 complessivamente si era recato alle urne il 57,18 per cento degli elettori. Nel 2013, sempre con l’accoppiata regionali - comunali, per eleggere il sindaco avevano votato 47.978 udinesi divisi in due giorni, il 21 e 22 aprile per un’affluenza del 60,57%. In dieci anni, quindi, sono stati “persi” 4.479 voti il 6% dell’elettorato.
Tornando a cinque anni fa al ballottaggio avevano votato 37.920 persone (8.010 in meno del primo turno) il 47,2% e Fontanini era stato eletto sindaco con 18.830 voti (211 in più del primo turno), il 50,37%. Se anche questa volta al ballottaggio dovessero votare 8 mila udinesi in meno per diventare sindaco basterebbero 17.750 voti.
Ma questa volta si vota due giorni, domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15.
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