Loris Michelin, l’ex vice di Fontanini: «Sono dispiaciuto per la sconfitta, noi abbiamo lavorato tanto in cinque anni»
Il rappresentante di Identità civica punta il dito sulla mancata comunicazione dei progetti completati
Scuote la testa Loris Michelini. La mattina dopo la sconfitta è nel suo ufficio, quello subito a sinistra al secondo piano di Palazzo D’Aronco, che negli ultimi cinque anni era diventato una sorta di seconda casa per lui. Raccoglie i fogli sparsi un po’ ovunque perché, dice, «voglio lasciare tutto in ordine».
Ogni cartella che prende racconta di uno dei tanti progetti fatti o ancora da completare. In poco tempo la borsa che ha portato con sè è piena. Ne serviranno altre per riuscire a contenere tutto il materiale che testimonia il lavoro fatto dall’ormai ex vicesindaco del capoluogo friulano.
È riuscito a dormire?
«Poco. Sono andato a letto tardi perché ho ricevuto tantissimi messaggi di persone che mi hanno voluto manifestare la loro vicinanza. Tanti mi hanno ringraziato, ho provato a rispondere a tutti, ma non ci sono riuscito. Lo farò oggi e nei prossimi giorni».
Un bell’attestato di stima che segue quello avuto alle urne: è stato il più votato del centrodestra con 563 preferenze.
«Sì, sul piano personale ho ottenuto un buon risultato e voglio ringraziare i tanti che mi hanno dato fiducia, ma purtroppo non è bastato per vincere».
Dopo il primo turno eravate in vantaggio. Poi quasi 3 mila dei vostri elettori sono rimasti a casa. Che spiegazione si è dato?
«Non lo so. Molti secondo me erano convinti di avere già vinto. Purtroppo, il centrodestra al ballottaggio fa sempre fatica».
Deluso?
«Sicuramente dispiaciuto, sì. Quando lavori tanto, e noi lo abbiamo fatto realizzando moltissime opere e avviando altrettanti cantieri, è chiaro che vorresti poter completare le cose. Tra l’altro avevamo già impostato il lavoro per i prossimi tre anni».
Addirittura?
«Sì. Quest’anno ci sono 63 milioni di opere già finanziate».
Quali avrebbe voluto vedere completate?
«La palestra di roccia che sarà un gioiello. Mi hanno chiamato società anche dall’Austria e dalla Slovenia».
E il progetto di cui è più orgoglioso?
«La scelta fatta su Mercatovecchio e piazza Marconi pedonali con il porfido e la pietra. Il risultato è stato apprezzato da tutti. E poi Casa Cavazzini che oggi può finalmente ospitare grandi mostre internazionali che consentiranno di sviluppare anche il turismo. Ma potrei continuare».
Ci dica.
«Sono fiero di aver eliminato i due incroci più pericolosi della città, quello in via Fusine e quello in via Selvuzzis e poi di aver realizzato le rotonde in viale Venezia che oggi è molto più sicuro».
Nel centrosinistra qualcuno l’ha accusata di aver fatto solo cose ordinarie.
«Io non sono orgoglioso ma orgogliosissimo di essermi dedicato alla manutenzione di strade e marciapiedi che attendevano da anni un intervento. In più ho rimesso in piedi l’ufficio manutenzioni che oggi interviene con tempestività e ha dato una risposta efficace a migliaia di richieste dei cittadini facendo anche risparmiare parecchi soldi al Comune».
Qualche rammarico?
«Abbiamo approvato il Peba, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche e anche il Biciplan che prima non c’erano. Mi sarebbe piaciuto riuscire a completarli. Tra poco sarà completata la ciclabile per Cargnacco e poi quella per Villa Primavera per cui l’iter è stato più complesso del previsto».
Nonostante questo, molti assessori non sono stati premiati dagli elettori. Avete pagato la debolezza di parte della giunta?
«Come squadra abbiamo cercato di lavorare insieme, ma è vero che qualcuno non ha ottenuto molte preferenze».
È mancato anche il traino del sindaco Fontanini che rispetto a Fedriga ha raccolto meno consenso?
«Fedriga ha un approccio più moderno alla politica e riesce a comunicare meglio. Noi siamo mancati sicuramente nella comunicazione. Ma io che ho visto parecchi sindaci posso assicurare che Fontanini non ha nulla da invidiare a nessuno sotto il profilo della competenza e della professionalità. Poi magari non è uno che va nei bar a stringere le mani o lo fa meno rispetto ad altri, ma onestamente tra un sindaco simpatico e uno preparato io preferisco quello preparato».
Pronto a fare l’opposizione?
«Sì e lo farò in modo costruttivo per il bene della città senza fare barricate come ha fatto il centrosinistra».
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