Giunta Dipiazza, a Trieste via al dopo-Savino. Il sindaco: «Al suo posto una donna di Forza Italia»
TRIESTE. A un anno dalla presentazione della giunta Dipiazza quater, si apre la questione legata alla sostituzione di Sandra Savino. La coordinatrice regionale forzista, dopo la fresca nomina a sottosegretaria all’Economia del governo Meloni, potrebbe infatti lasciare a breve le numerose deleghe comunali che detiene: Pianificazione territoriale, Edilizia privata, Strade e viabilità, Verde pubblico, Arredo urbano, Fontane e monumenti, Ambiente, Illuminazione pubblica e Igiene urbana.
A ritenere pressoché certa l’uscita di Savino è lo stesso sindaco Roberto Dipiazza dopo l’avvio delle verifiche negli uffici comunali: «Credo che Sandra non possa rimanere in giunta – ha affermato ieri – perché il suo nuovo incarico è governativo, quindi penso che dovrà dare le dimissioni». Una verifica sulla compatibilità verrà effettuata anche a Roma dall’apposito comitato che, in ambito parlamentare, valuta caso per caso.
Al di là dell’attesa per il completamento delle verifiche, la diretta interessata sottolinea di aver già iniziato a riflettere sulla scelta da compiere e su un’eventuale rinuncia spontanea all’assessorato, anche perché l’incarico a Roma si prospetta impegnativo. «Ancora non so esattamente in cosa consisteranno le mie deleghe come sottosegretaria e quindi al momento è impossibile dire se sarei in grado di continuare a svolgere anche l’incarico di assessore – ha premesso ieri Savino –. Di sicuro, prima di passare le consegne a qualcun altro vorrei completare alcuni lavori che ho avviato e a cui tengo molto. Ovviamente mi confronterò anche con il sindaco Dipiazza. Se anche non dovessi più ricoprire incarichi in giunta continuerei a lavorare per la città, oltre che per tutta la regione, nel mio nuovo ruolo di sottosegretaria così come ho fatto da parlamentare, valorizzando in particolare l’interlocuzione con il presidente Fedriga e con i sindaci che considero fondamentale».
Chi potrebbe sostituire Savino? «Sicuramente sarà una donna, anche per la questione delle quote rosa» è la certezza di Dipiazza. Si delinea un identikit già ben definito, quindi, anche perché gli equilibri politici nella giunta vanno preservati: l’erede sarà una donna e sarà un’esponente di Forza Italia. Sui nomi, però, nessuna anticipazione da parte del sindaco: «Devo parlare prima con il partito».
Potrebbe tornare d’attualità un profilo come quello di Francesca De Santis, assessore al Turismo nella precedente giunta? «Può essere un opzione? Per ora sarebbe scorretto dirlo. Vedremo. Ripeto, ne discuteremo col partito». «Intanto – è l’aggiunta di Dipiazza – dobbiamo essere contenti della situazione che si è creata con la nuova squadra di governo. Conosciamo un sacco di ministri e abbiamo adesso anche Sandra a ricoprire un ruolo importante come quello di sottosegretaria all’Economia. Per noi e la città sarà un vantaggio e una grande opportunità. Così come avere Nicole Matteoni alla Camera. A proposito, Nicole, da parlamentare, potrà restare in giunta».
Il Pd, intanto, non risparmia le critiche: « Con Savino sottosegretario il caso esplode in tutta la sua evidenza – attacca a vicepresidente del consiglio comunale Laura Famulari –. Dopo un’assessora e vicesindaca che è anche caposegreteria di Fedriga, un’assessora all’Istruzione anche deputata, ora abbiamo chi cumula le cariche di sottosegretaria, assessora alle Politiche del Territorio, commissaria in Paritetica e e coordinatrice regionale di Fi. Una situazione umiliante per Trieste e che non porta alcun valore aggiunto, come vorrebbe far credere un sindaco prigioniero delle spartizioni di partito. Dipiazza dovrebbe dire “no” a una giunta ormai largamente part-time e insufficiente a fronte dei gravi problemi di Trieste: gli assessori che ricoprono altri impegnativi incarichi scelgano se occuparsi a tempo pieno delle loro deleghe o passare la mano».
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