Terzo Polo in corsa alle regionali Fvg, prima uscita ufficiale per Maran
TRIESTE Il presente dice che il Friuli Venezia Giulia è una regione «ricca e civile». Ma sul futuro, «causa denatalità accentuata, fuga dei giovani cervelli, immobilismo e chiusura», incombono pesanti ombre. Il Terzo polo punta a mettere un argine a questa deriva, si candida a diventare «il primo partito della Terza repubblica» e intanto nelle urne del 2 e 3 aprile vuole «consolidare il risultato ottenuto alle Politiche, il 9%, un punto più della media nazionale».
Ieri in centro a Udine prima uscita ufficiale del candidato presidente Alessandro Maran, con i maggiorenti di tutte le forze che lo sostengono, da Azione a Italia Viva, da Più Europa e dai movimenti civici Alfieri per la libertà e Regione Futura. Gradese, 62 anni, Maran è stato tre volte deputato e poi senatore del Pd, è transitato per Scelta civica di Monti per poi tornare, dopo un paio di anni con i dem. Adesso scende in campo per questa nuova avventura, ammettendo che non si tratta «di una scelta facile, perchè qualche problema, strada facendo, ce l’avremo».
Ma poi riprende le redini del discorso e ammette: «La politica, per me, è una scelta di vita, mi sono impegnato fin da giovanissimo». «Abbiamo un progetto - ha spiegato Maran - un’idea di mantenere aperta la prospettiva alternativa ai due populismi, quello di destra e quello di sinistra. Guarda caso, i populisti sono tutti incendiari quando sono all’opposizione, poi si trasformano in funzionari della Bce quando vanno al governo. Crediamo nella ripartenza riformista, se non si consolida il centro, non si può dare linfa per cambiare la situazione».
Quindi il candidato presidente ha focalizzato il target di cittadini a cui si rivolge il Terzo polo. «Ci candidiamo alla guida della Regione con un progetto di ampio respiro, che dia voce ai cittadini che non si riconoscono nell’attuale bipolarismo, e che sia rivolto al domani. Vogliamo rivolgerci a quel 50% di elettori che non va più a votare perché evidentemente non si sente rappresentato. Il Fvg è sì un territorio ricco e civile, ma non basta. C’è anche una società immobile, impaurita, chiusa. Da 10 anni la regione non cresce più, la denatalità è un problema importante e i giovani se ne vanno all’estero o in altre realtà italiane. Il sogno è quello di realizzare una regione delle opportunità per i più giovani e per chi non ce la fa. I nostri sono obiettivi a medio e lungo termine, puntiamo a diventare il primo partito della Terza repubblica».
Quanto alla composizione delle liste «è un work in progress, non saranno costruite attorno ai consiglieri uscenti, ma saranno il più competitive possibili». Infine una stoccata al centrosinistra. «Noi dobbiamo essere indipendenti - ha concluso - dalle due forze in campo, dai populismi che occupano la scena. Ma io credo che attualmente la migliore stampella a Fedriga sia data dal centrosinistra e dalla sua deriva populista». — M.C.
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