Fedriga entra nella storia del Friuli Venezia Giulia: è il primo presidente confermato per un secondo mandato

Moretuzzo ha chiamato lo sfidante per congratularsi: «Il risultato è netto». Ora la sfida sarà la costruzione di una nuova giunta

Mattia Pertoldi
Massimiliano Fedriga
Massimiliano Fedriga

Massimiliano Fedriga entra nella storia del Friuli Venezia Giulia come il primo presidente della Regione, dall’elezione diretta in poi, a essere confermato per un secondo mandato in piazza Unità. Il governatore leghista resterà, infatti, altri cinque anni alla guida della Regione dopo aver stravinto il confronto elettorale con Massimo Moretuzzo, candidato del centrosinistra e del M5s, Alessandro Maran, front runner del Terzo polo, e Giorgia Tripoli, esponente di quei mondi anti-sistema raccolti attorno alla lista Insieme Liberi.

Il ritratto
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Massimiliano Fedriga

Le dichiarazioni di Moretuzzo

«Sapevamo che era una partita complicata, ce l’abbiamo messa tutta». Sono queste le parole di Massimo Moretuzzo, il candidato di centrosinistra e sfidante del governatore Fedriga. «Ho chiamato Fedriga, il risultato è netto. Gli ho fatto i complimenti e il mio in bocca al lupo per il percorso. Adesso e per i prossimi cinque anni lavoreremo con impegno e lealtà». Qui lo spoglio in diretta. 

I tentativi di Illy e Serracchiani

Mai qualcuno prima di Fedriga, come accennato, dal 2003 in poi aveva rivinto le Regionali. Nel 2008 un Riccardo Illy sicuro della riconferma venne travolto dalla scelta di portare il Friuli Venezia Giulia a election day in contemporanea con le Politiche e dall’onda berlusconiana che consentì a Renzo Tondo di sedersi sulla poltrona più ambita della Regione.

Cinque anni fa

Cinque anni dopo, invece, fu il centrosinistra a imporsi per appena 2 mila voti con la vittoria a sorpresa di Debora Serracchiani. La stessa Serracchiani che, nel 2018, divenne la prima presidente uscente a decidere di non rimettersi al giudizio degli elettori a fine legislatura, optando per un seggio alla Camera, lasciando il vice Sergio Bolzonello a sfidare – perdendo – proprio Fedriga, candidato in extremis al posto di Tondo scelto originariamente dopo uno psicodramma di tira e molla continui a destra durato un mese abbondante.

Il primo mandato di Fedriga

Fedriga in questi anni ha governato in mezzo alle emergenze – dalla tempesta Vaia al Covid passando per il caro-energia e lo scoppio della guerra in Ucraina –, è stato attaccato a lungo dalle opposizioni per la gestione dell’amministrazione, ma anche nominato dai colleghi governatori come numero uno della Conferenza delle Regioni e, soprattutto, non ha mai messo in dubbio la volontà di ricandidarsi venendo premiato. Gli elettori hanno deciso di dargli ancora fiducia e sarà quindi ancora lui, pur all’interno di uno scenario molto diverso da quello del 2018 con la crescita netta del ruolo e dell’influenza di Fratelli d’Italia, a guidare il Friuli Venezia Giulia fino al 2028 quando, a meno di modifiche della legge elettorale al momento non in previsione, non potrà ripresentarsi per un eventuale terzo mandato.

E ora la giunta

Il primo banco di prova per il governatore, adesso, sarà la giunta – da chiudersi entro una ventina di giorni – che verrà decisa al termine di una trattativa nella quale non sarà facile fare collimare i desiderata dei partiti della coalizione con la volontà di Fedriga di difendere un pacchetto non indifferente di assessori uscenti. Ma a questo il presidente ci penserà da domani. Anzi, a partire dal fine settimana, dopo un paio di giorni di stacco dalla politica e dalle tossine della campagna elettorale. Intanto può godersi un risultato che, lo ribadiamo, nessuno prima di lui era mai stato in grado di cogliere. 

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