Il vice di Fedriga, il presidente del Consiglio regionale e le deleghe in ballo: chi entra e chi esce dal toto-giunta
Anzil, Amirante e Basso in corsa per Fratelli d’Italia: tra certi e novità, ecco chi potrebbe entrare nella giunta del governatore Fedriga
L’appuntamento per l’inizio delle trattative tra i partiti della coalizione e Massimiliano Fedriga per la composizione della giunta è fissato a martedì. All’interno di uno schema di base decisamente bloccato – con tre assessori a testa per Fratelli d’Italia, Lega e lista Fedriga oltre a uno per Forza Italia – i movimenti delle varie forze in campo, almeno attualmente, riguardano sostanzialmente due slot: la vicepresidenza della Regione e la presidenza Consiglio regionale.
Il ruolo del vicepresidente
Per quanto riguarda il ruolo di numero due di Fedriga, che spetta quasi in automatico a un udinese considerato il presidente di Trieste, chi oggi sembra più interessato a ottenerlo è Walter Rizzetto anche se resterebbe da capire a chi affidarlo. La logica politica, al momento, porterebbe a Mario Anzil, dato per favorito come possibile assessore di Udine, ma è altrettanto vero che in casa meloniana bisogna sciogliere qualche nodo.
Il primo è legato ai rapporti con Pordenone dove spinge per entrare in giunta Markus Maurmair, primo degli eletti nella Destra Tagliamento, con i fratelli Alessandro e Luca Ciriani, tuttavia, che vedrebbero invece (molto) di buon occhio il loro fedelissimo Alessandro Basso. Il problema è che dei tre assessori di Fratelli d’Italia, nel caso in cui passasse uno tra Basso e Maurmair, e con Fabio Scoccimarro favorito per la casella di Trieste, toccherebbe a Udine trovare un esponente femminile visto che Fedriga ha tutte le intenzioni di mettere in quota una donna assessore a ognuno dei tre partiti principali.
Un’opzione difficilmente praticabile, visto che esponenti femminili di spicco in Fratelli d’Italia a Udine non ce ne sono, e così, nel caso, le opzioni alternative sarebbero ridotte a due. Una di altrettanto impervia attuazione sacrificando Scoccimarro per una donna di Trieste (Elisa Lodi?) e l’altra molto più razionale con la promozione della pordenonese Cristina Amirante. Quanto alle deleghe, le più probabili sono Sport e Cultura per Anzil e Infrastrutture per Amirante, anche se Rizzetto ha intenzione di provare a ottenere – ma al momento con non molte possibilità di riuscita – il Turismo oppure la Protezione civile.
Presidente del Consiglio regionale
Altro tema non banale, inoltre, riguarda la presidenza del Consiglio regionale che il gruppo pordenonese ha messo nel mirino per Basso, viste le oggettive difficoltà di un suo ingresso in giunta.
Una soluzione di questo genere – senza dimenticare che ci spera anche Stefano Balloch –, si tradurrebbe nell’automatica rinuncia alla vicepresidenza che, a quel punto, dovrebbe andare alla Lega, primo partito della coalizione. Non è un mistero, in fondo, che proprio a quel posto pensi Barbara Zilli, quasi sicura del ritorno in giunta, per quanto ai vertici del Carroccio la posizione interessi in maniera minore.
Il vero obiettivo di Marco Dreosto (ma anche di Vannia Gava) è infatti la presidenza del Consiglio regionale. Il nome più gettonato, per quel ruolo, porta a Mauro Bordin, riconfermato lunedì come primo degli eletti udinesi.
Il capogruppo uscente, tuttavia, ha intenzione di giocarsi le sue chance (a oggi non molte) per entrare in giunta oppure, in secondo luogo, vorrebbe restare nuovamente a capo dei consiglieri del Carroccio. Qualcuno, poi, aveva ipotizzato il nome della neoeletta Lucia Buna, come “piano B”, per lo scranno più alto di piazza Oberdan, ma questo profilo non pare “scaldare” troppo.
Quanto alla lista Fedriga, infine, oltre ai tre assessori – teoricamente Sergio Bini assieme ad Alessia Rosolen e Pierpaolo Roberti – potrebbe ottenere la vicepresidenza del Consiglio regionale da affidare a Stefano Mazzolini, come nella scorsa legislatura, pur in quota Lega.
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