Maran e la sfida del Terzo polo che fa correre ex dem e uscenti di centrodestra
Il candidato presidente deve superare il 4% di lista per sperare di formare un gruppo consiliare. Teoricamente i centristi hanno maggiori chance nei collegi di Udine e Pordenone
La botta di fiducia e di autostima attesa dalle Regionali in Lombardia e Lazio non è arrivata. Il risultato del Terzo polo nei due appuntamenti elettorali che anticipano la consultazione in Friuli Venezia Giulia, infatti, è stato al di sotto delle aspettative.
Il percorso di Alessandro Maran, ex senatore di Scelta civica e del Pd candidato presidente per l’alleanza che unisce Italia Viva, Azione e +Europa, però non cambia e prevede l’elezione di una pattuglia di almeno una manciata di consiglieri dai quali avviare la creazione di una proposta programmatica a lungo raggio anche in Friuli Venezia Giulia.
Il tutto mentre Forza Italia ha dimostrato anche in questa occasione di essere in grado di presentare liste competitive, almeno sulla carta, e Renzo Tondo scommette sulla sua Autonomia responsabile nella non semplice rincorsa a superare la soglia per partecipare al riparto dei seggi.
TUTTI I CANDIDATI/I PROFILI
Il progetto politico a breve termine, quello per le Regionali, nasce invece con un variegato mondo alle spalle tra cui – come spiegato dallo stesso Maran – anche Michelangelo Agrusti e Ferruccio Saro, ma ha già ottenuto un primo risultato e cioè essere riusciti a raggiungere il numero delle sottoscrizioni necessario a presentarsi in tutte e cinque le circoscrizioni, compresa quella – e non è stato un traguardo banale da tagliare – di Tolmezzo.
Il secondo obiettivo, il 2-3 aprile, è quello di portare la lista – non il candidato presidente, ma proprio la lista vera e propria – a superare la soglia di sbarramento del 4% stabilita per chi, come il Terzo polo, corre in solitaria.
Gli ex dem
A proposito delle liste queste, entrando nel dettaglio, sono un mix di tanti ex dem, come è logico che sia visto che sia Matteo Renzi sia Carlo Calenda arrivano dal Pd, due consiglieri regionali uscenti eletti nel 2018 con il centrodestra – Giuseppe Nicoli a Gorizia ed Emanuele Zanon a Pordenone –, ma anche tanti amministratori locali.
In base al regolamento di piazza Oberdan, il numero minimo di consiglieri regionali necessario a formare un gruppo è pari a due e tenendo in considerazione la legge elettorale, oltre ai riparti di minoranza, la strada più praticabile per il Terzo polo porta a Udine e Pordenone.
I nomi della lista del terzo polo
Nel primo caso la capolista scelta è Maria Sandra Telesca, già assessore alla Salute di Debora Serracchiani, seguita da un gruppo di ex sindaci – Giorgio Sincerotto (Buttrio), Nicola Turello (Pozzuolo), Cristian Sedran (Muzzana) e Francesco Brollo (Tolmezzo, in corsa anche nell’Alto Friuli) – e uno in carica (Roberto Fedele, a Trivignano), mentre dal capoluogo arriva Enrico Pizza, due volte assessore nelle giunte di Furio Honsell.
Ancora, ci saranno Claudia Chiabai, cividalese con un passato nel Pd, e Katia Peressini, rappresentante di Azione a Codroipo. Per il collinare spazio a Francesco Pascolo, ma in lista si vedranno pure la dirigente scolastica dell’istituto superiore Sello di Udine Rossella Rizzatto, e Andrea Zanin, già vicesindaco di Talmassons.
Nel Pordenonese: tutti i candidati
Nel Friuli occidentale, al netto del già citato uscente Zanon, il favorito, almeno sulla carta, pare essere il sindaco uscente di Sesto al Reghena Marcello Del Zotto, ma vale la pena di citare anche il manager Piero Greco, così come l’ex presidente della Sacilese Calcio Antonio Sartori di Borgoricco, Antonella Paschetto già schierata dal Terzo polo alle Politiche di settembre e il segretario di +Europa a Pordenone e Gorizia Stefano Santarossa.
Nel collegio di residenza di Maran, quindi Gorizia, troviamo poi, oltre a Nicoli, i due referenti di Italia Viva – Mara Brescello e Simone Faillace –, Giulia Roldo e pure Luca Michelutti di Gorizia 3.0 –, mentre a Trieste, infine, spiccano i profili conosciuti di Antonella Grim, ex segretaria regionale del Pd, e di Roberto De Gioia, già consigliere comunale del capoluogo.
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