Nuova giunta della Regione Friuli Venezia Giulia: seduta inaugurale il 26 aprile

A fine mese in piazza Oberdan a Trieste l’avvio di legislatura
Diego D’amelio

TRIESTE L’incontro doveva essere a tre: Lega, Fdi, Forza Italia. È diventato a due, perché a doversi mettere d’accordo sono i partiti che pesano di più e che Massimiliano Fedriga ha messo in difficoltà, rivendicando la nomina in “quota presidente” di uno dei dieci assessori del prossimo esecutivo regionale. Il passo ha mandato in fibrillazione lo schema 3-3-3-1 che pareva assodato, ma Lega e Fdi ieri non hanno trovato un punto di caduta. Un nuovo passo si farà domani /venerdìm14 aprile), quando il centrodestra convocherà il primo tavolo della coalizione.

Prende corpo intanto il calendario d’inizio legislatura: il 26 aprile è formalizzata la convocazione del Consiglio e il 2 maggio dovrebbe (il condizionale è ancora d’obbligo) tenersi la seconda seduta, con la presentazione giunta e programma da parte del governatore.

Il primo Consiglio

La seduta inaugurale della legislatura si terrà mercoledì 26. Dall’entourage del presidente assicurano che per allora la nomina degli assessori sarà cosa fatta. La giunta deve essere in carica dalla seconda convocazione, ma si lavorò d’anticipo anche cinque anni fa e l’intenzione è di ripetersi. Ci sarà dunque una giunta pronta, quando alle 11 del 26 la presidente provvisoria Laura Fasiolo aprirà i lavori, affiancata dai segretari Giulia Massolino e Simone Polesello, selezionati in quanto più giovani. Saranno loro a gestire il giuramento degli eletti (in italiano, sloveno o friulano) e l’elezione del presidente del Consiglio, che terrà il suo discorso, prima di lasciare spazio alla designazione dei due vice e dei quattro segretari (due di la maggioranza e due d’opposizione) che comporranno l’ufficio di presidenza. Prima dei lavori, gli uffici raccoglieranno i moduli per la verifica delle incompatibilità dei consiglieri. Per conoscere l’effettiva composizione dell’aula, bisognerà attendere l’esito degli eventuali ricorsi della lista Insieme liberi e del forzista Piero Mauro Zanin, che faranno richiesta di riconteggio, dopo l’esclusione per una manciata di voti.

Il caffè romano

A Roma ieri si sono dati intanto convegno davanti a un caffè il coordinatore della Lega Marco Dreosto e l’omologo di Fdi Walter Rizzetto. Il senatore salviniano e il deputato meloniano si sono annusati sul possibile accordo fra i partiti che potrebbero essere penalizzati dalla volontà del governatore di riservarsi la nomina di un assessore fuori dagli equilibri elettorali. Il caffè si è chiuso con un nulla di fatto: a oggi nessuno è disposto a rinunciare a un posto in giunta in cambio della presidenza del Consiglio. Carica che non dispiace alla Lega, ma che per Fedriga vale doppio e comporterebbe appunto la perdita di un assessorato. Dreosto si è tenuto prudente e lo stesso ha fatto Rizzetto, che preferisce la vicepresidenza della giunta.

Difficilmente qualcosa cambierà oggi, scadenza fissata dal governatore per ricevere un incastro soddisfacente o convocare la plenaria della coalizione che, dopo gli incontri separati di martedì, dovrebbe ritrovarsi domani. «Oggi non dico niente», taglia corto Rizzetto. Dreosto si concede: «La volontà del presidente (di nominare un assessore in quota propria, ndr) è legittima ed è quanto avvenuto in altre regioni». Attilio Fontana in Lombardia ne ha ottenuti due su 16 assessori. «Ci troveremo assieme – continua Dreosto – e cercheremo una quadra. Max ha sempre usato buon senso e anche stavolta costruirà una squadra coesa».

Incognite e nomi

Nella testa dei coordinatori però i pensieri frullano. E frullano i telefoni, per le chiamate di chi si propone, chiede aggiornamenti, ricorda i voti presi e le ambizioni connesse. A Fedriga sta bene che Lega e Fdi restino a bagnomaria, perché arrivino al tavolo con gli spigoli smussati. Il presidente bluffa o fa sul serio sull’assessore extra? I segretari sono convinti che andrà in fondo, ma esiste davvero un mr o una mrs X pronto all’ingresso a sorpresa? Sarà premiata la civica Fedriga presidente con una quarta designazione? Chi riceverà due assessorati e la presidenza dell’aula? Chi tre e la vicepresidenza? E come avverranno le compensazioni finali, tra deleghe da spostare, presidenze di commissione e nomine delle partecipate da fare magari più in là?

Nei corridoi della politica si scommette e in parecchi indicano la Lega come il partito sacrificato in giunta e premiato con la presidenza dell’aula, per la quale ci sarebbe Mauro Bordin. In Fdi Fabio Scoccimarro pare sempre più certo del posto in giunta, mentre Claudio Giacomelli punta al Consiglio. Come accontentare invece le ambizioni dei patrioti Balloch, Basso e Maurmair? E in Lega, attribuire a Zilli un’appartenenza friulana o montana negli equilibri territoriali di giunta? Infine, tre assessori e un presidente triestino non sono troppi? Le domande si rincorrono. Bisognerà attenderevenerdì e forse qualche altra tappa per capire quali saranno le decisioni. Che ovviamente saranno quelle di Fedriga

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