Nuova giunta Fedriga e delega alla Sanità: l’uscente Riccardi è il grande favorito
TRIESTE Riccardo Riccardi sarà presumibilmente il nome di Forza Italia al tavolo delle trattative per la composizione della giunta. Quanto alle deleghe, è verosimile che il vicepresidente uscente possa nuovamente vedersi assegnare da Massimiliano Fedriga la Sanità. Una patata bollente, certo. Ma anche il riconoscimento per il lavoro fatto in una legislatura aperta dalla riforma della cornice (con la riduzione a tre delle Aziende sanitarie) e poi attraversata dall’evento epocale della pandemia.
L’ultima intervista
L’antefatto è un’intervista di Riccardi alla vigilia del Natale 2022. «L’unica certezza è che non mi candiderò per il Consiglio regionale», le sue parole.
Anticipazione rispettata: l’assessore alla Salute non è entrato in nessuna lista. In quell’occasione, il potente forzista friulano aveva anche ammesso la stanchezza di «una legislatura molto pesante» aprendo a soluzioni diverse dal ritorno in giunta: dalla guida della Newco autostradale che sta per prendere il posto di Autovie Venete, a un impegno fuori dal Friuli Venezia Giulia.
L’esito elettorale
L’esito elettorale, che ha di fatto allontanato il rischio di Fratelli d’Italia a dare le carte, indirizza tuttavia verso una sostanziale riconferma della squadra in campo dal 2018. Almeno per due terzi, posto che su dieci assessori il presidente ne potrà indicare non meno di sei: i tre della sua lista (che siano scesi in campo in campagna elettorale o meno, e parliamo di Pierpaolo Roberti, Sergio Bini e Alessia Rosolen) e i tre della Lega (con le scontate riconferme di Barbara Zilli e Stefano Zannier e quella possibile di Sebastiano Callari).
Altri tre assessori saranno targati FdI, e il decimo spetterà a Fi. Questo lo schema, senza considerare i 65 mila voti di Fedriga, il 16% del totale, che legittimerebbero il presidente ad avere almeno un assessore in quota personale. Pochi dubbi comunque che la coordinatrice azzurra proporrà Riccardi per Fi e a quel punto inizierà il gioco degli incastri delle deleghe.
Il toto-giunta
Se FdI avrà il bis all’Ambiente (probabilmente con Fabio Scoccimarro) e proverà a infilarsi nelle due consistenti caselle libere (le Infrastrutture, dove c’era Graziano Pizzimenti, ora parlamentare, e Cultura e sport, con Tiziana Gibelli che si è tirata fuori), la Sanità sarà probabilmente ancora di Riccardi.
Sin d’ora pare infatti da escludere che dalla lista Fedriga possano emergere le candidature dell’ex sindaco di Tavagnacco Moreno Lirutti, diplomato dirigente dell’assistenza infermieristica, laurea in Sociologia, e di Carlo Bolzonello, due lauree, in Sociologia e in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione, oltre a un master di secondo livello in Direzione e Management delle Aziende sanitarie.
Il riconfermato presidente attende gli incontri dei prossimi giorni e, come da correttezza istituzionale, aspetterà le proposte degli alleati (Walter Rizzetto, il coordinatore dei meloniani, rimanda ogni commento a dopo l’incontro di maggioranza) e valuterà a quel punto se delegare a chi gli ha fatto da vice in era Covid altri cinque anni alla Sanità. La risposta? Riccardi preferisce non esporsi, ma si può immaginare che, per il bene della coalizione, arriverebbe un sì. Perché se è vero che l’ex direttore generale di Autovie e commissario della terza corsia si ritroverebbe a casa sua nella gestione delle Infrastrutture, altrettanto stimolante potrebbe essere per lui un quinquennio ad attuare la riforma sanitaria, compresi gli input nazionali legati ai fondi del Pnrr, cercando soprattutto di risolvere la pesante criticità delle liste d’attesa.
Insomma, Riccardi sarà con ogni probabilità un assessore della prossima giunta. E probabilmente sarà nuovamente l’assessore alla Sanità (in questo momento legata alla Protezione civile). Quello che dovrebbe perdere sarà la vicepresidenza. Nel 2018 il ticket Fedriga-Riccardi era stato ampiamente annunciato, ma Fi non potrà stavolta portare a casa assessore, vicepresidenza, presidenza del Consiglio e presidenza di commissione.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto