Riconteggio delle schede, tempi e regole: cosa possono fare gli esclusi dal consiglio regionale

All’ufficio elettorale le verifiche dei dati riportati sui verbali compilati dai presidenti di seggio sono alle battute finali, poi si procederà alla proclamazione degli eletti

Giacomina Pellizzari

C’è attesa per la proclamazione degli eletti nel nuovo consiglio regionale, c’è attesa perché questo è uno dei passaggio determinati ai fini degli eventuali ricorsi. Stamattina l’ufficio elettorale regionale dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – ufficializzare il completamento delle verifiche dei dati riportati nei verbali compilati dai presidenti di seggio e se, quindi, sarà possibile procedere con la proclamazione degli eletti. Operazione, quest’ultima, che potrebbe avvenire anche domani. Senza questi passaggi, i candidati non eletti che intendono chiedere, attraverso la presentazione dei ricorsi al tribunale amministrativo (Tar), il riconteggio dei voti non possono farlo.

Ieri la direttrice del servizio elettorale e Consiglio della autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Raffaella Di Martino, ha confermato che la verifica di quanto riportato dai presidenti di seggio nei verbali con i dati registrati è in corso. Non è escluso che l’operazione possa concludersi oggi per passare poi alla proclamazione degli eletti. «La presentazione degli eventuali ricorsi al Tar è ammessa entro 30 giorni dalla proclamazione degli eletti» ha chiarito la dirigente, nel ricordare che il riconteggio dei voti può essere consentito solo dal Tar.

Una che non ha escluso l’intenzione di percorrere la strada del ricorso è la candidata presidente di Insieme liberi, Giorgia Tripoli. Da avvocato, Tripoli è quasi decisa a verificare se i 90 voti di lista che sono stati annullati al movimento anti green pass e non solo, non possono davvero essere considerati validi. «Da quanto ci risulta – ha già avuto modo di spiegare Tripoli – ci sono 95 schede contestate da controllare e 8 mila annullate». La candidata presidente di Insieme liberi si riferisce a schede annullate dai presidenti di seggio perché le persone hanno messo la X sul simbolo, scrivendo il cognome di un candidato non presente in quella circoscrizione. Non è chiaro se i rappresentati della lista hanno già contestato questa interpretazione ai presidenti di seggi, ai quali, però, spetta l’ultima parola.

Altri consiglieri regionali, tra cui Stefano Mazzolini e Mauro Di Bert, eletti nella lista Fedriga, invece, hanno perso decine e decine di preferenze perché il loro nome è stato scritto a fianco del simbolo della Lega. Se per Mazzolini, con il suo passato da leghista presente sul territorio, si tratta di un errore giustificato, per Di Bert diventa più incomprensibile visto che l’ex sindaco di Pavia di Udine non ha militato nel Carroccio. A questi si aggiungono altri casi di annullamento dei voti che potrebbero destare perplessità in coloro che hanno visto sfumare l’ingresso in Consiglio per un manciata di preferenze.

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