Si apre ufficialmente il Fedriga bis: «Un mandato di continuità»
La proclamazione ufficiale del presidente rieletto
Massimiliano Fedriga ha ufficialmente cominciato la sua seconda avventura alla guida della Regione. La Commissione elettorale, infatti, ha certificato ieri l’elezione del leghista alla poltrona più ambita del Friuli Venezia Giulia con il governatore che, prima a Udine e poi a Trieste, ha firmato l’accettazione dell’incarico. Nell’attesa che venga definita la giunta, e con la prima seduta del Consiglio da svolgersi fra non più di venti giorni, sarà lui ad “accentrare” su di sè deleghe e competenze consentendo alla macchina amministrativa di continuare a funzionare.
Salvo sorprese, dunque, Fedriga guiderà il Friuli Venezia Giulia fino al 2028 e ha già annunciato come quello che si è aperto ieri sarà un mandato all’insegna della conferma e dell’implementazione di quanto già realizzato nella precedente legislatura.
«Il nostro obiettivo – ha detto Fedriga – sarà garantire quella continuità di governo che un secondo mandato può mettere in campo e che finora era mancata al Friuli Venezia Giulia, in modo da avere una visione di più ampio respiro rispetto a quello di una sola legislatura. Ringrazio chi ha lavorato con me negli ultimi cinque anni perchè i risultati raggiunti, compresi quelli elettorali, sono stati frutto di un’azione di squadra».
Quanto alla nuova giunta, inoltre, dalla prossima settimana incontrerò i segretari dei partiti della coalizione per trovare la sintesi necessaria ad assicurare rappresentatività ai territori e valide competenze negli assessorati. Forse ci vorrà un po’ di tempo, ma sono ottimista. Non penso ci saranno problemi di equilibri, anche perché mi sembra ci sia grande condivisione. L’importante è assicurare una buona impostazione iniziale».
Fedriga sa bene come questa sarà la sua seconda e ultima legislatura in piazza Unità a meno di modifiche che aprano a un terzo mandato e mettano mano anche alla legge elettorale. «È una materia di competenza del Consiglio – ha spiegato il presidente –, ma ricordo come già nella precedente legislatura abbiamo cercato, senza riuscirci, di modificare le regole del gioco assieme all’opposizione. Certo, anche se non è una priorità, mi pare palese come questa legge elettorale produca alcune storture evidenti. Penso, ad esempio, a determinati territori che sono sottorappresentati rispetto al dato elettorale, oppure all’assegnazione, non sempre equa, degli eletti avvenuta in questa occasione. Vedremo se nel corso di questi anni ci sarà la possibilità di risolvere almeno alcune di queste evidenti problematiche».
Nei prossimi mesi la giunta Fedriga dovrà affrontare una serie di temi specifici, a partire da una riforma sanitaria rallentata dallo scoppio della pandemia. Il presidente, in questo senso, difende il sistema pubblico, ma apre anche al privato convenzionato.
«I numeri testimoniano la mole di investimenti effettuata nei primi cinque anni di legislatura a favore del pubblico – ha proseguito –. Detto questo, sono convinto che il privato convenzionato possa essere di supporto alla sanità pubblica, a patto di controllarne sempre tariffe e servizi. Il Friuli Venezia Giulia ha la più bassa percentuale di accreditamento d’Italia dopo Valle d’Aosta e Provincia di Bolzano. E questo ci pone nell’assurda situazione per cui un cittadino della nostra regione che va curarsi fuori dal Friuli Venezia Giulia, utilizzando il privato accreditato di quel territorio, resti a carico del nostro sistema sanitario senza che possiamo controllarne qualità del servizio e dei costi».
Altro tema sul tavolo, è sicuramente quello delle Infrastrutture. «Il Friuli Venezia Giulia è senza dubbio carente – ha concluso il presidente – in materia di lungo raggio, cioè sul sistema dei trasporti di competenza extraregionale. Ne ho già parlato con il ministro Matteo Salvini che, tra l’altro, era già perfettamente a conoscenza della situazione e sono certo che grazie alla collaborazione con il Governo saremo in grado di ottenere risultati concreti per i cittadini».
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