Europee, Zaia: «Ha vinto Meloni, ma sui territori i numeri cambiano»

Per il presidente del Veneto «Domani è un altro giorno. Bisogna non farsi condizionare troppo in un’elezione che ha avuto una bassa affluenza alle urne e a in un tipo di elezione che affascina poco gli elettori»

Laura Berlinghieri
Il presidente della Regione Luca Zaia con Giorgia Meloni
Il presidente della Regione Luca Zaia con Giorgia Meloni

Il presidente della Regione Veneto commenta i risultati delle elezioni europee a Nordest. Afferma a chiare lettere che il vincitore di questa tornata è Giorgia Meloni, ma smorza gli entusiasmi di Fratelli d’Italia.

«Ogni elezione è una storia a sé e domani sarà un altro giorno. Ho visto spesso exploit, in un mondo in cui i cittadini scelgono sempre più i leader», esordisce Zaia.

«Oggi la vincitrice di questa tornata è senza dubbio Giorgia Meloni. Ma io ho visto parecchie elezioni simili a queste: penso alla Forza Italia dei grandi risultati, ma anche l’enfant prodige Renzi che alle Europee del 2014 fece il 42% in Veneto e poi la Lega nel 2019 con il 49,9%. Ma domani è un altro giorno. Bisogna non farsi condizionare troppo in un’elezione che ha avuto una bassa affluenza alle urne e a in un tipo di elezione che è quello che affascina meno gli elettori».

Per Zaia le Europee sono un’elezione squisitamente politica.

Quanto a Vannacci Zaia aggiunge: «La politica si valuta sui risultati, se la Lega avesse preso il 5% con Vannacci candidati, tutti avrebbero parlato di un flop. Visto che abbiamo preso il 9,01%, il dato è superiore a quello delle politiche, non aggiungo altro.

Io penso che il profilo identitario è quello che premia sempre. Prova ne sia che i nostri sindaci, magari, usciranno comunque vincitori in territori in cui alle Europee abbiamo preso poco. Questi discorsi li sento dagli anni di Bossi: sui territori cambiano i numeri».

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