A Sanremo l’inossidabile Morandi e il Matteo di TikTok, ma è con i Måneskin che verrà giù l’Ariston
Nell’usuale sospensione di ogni pre Sanremo (che edizione sarà?), una certezza ce l’abbiamo. Una sola.
«Ma che brutte canzoni quest’anno!». Questo diciamo sempre al primo ascolto di tutte le edizioni. Per poi salvarne la metà all’ultima puntata. Dite di no! Sono diesel le canzoni del Festivàl. Tutto il resto è imprevedibile.
Quest’anno mi aiuta la conferma dell’Amadeus tris, almeno ho un’idea dell’andamento di palcoscenico: molto istituzionale, rigoroso, gesti contenuti, schema classicheggiante. E tornerà Fiorello, incursore libero. Ma non aveva detto basta?
Le ragazze Muti, Cesarini, Foer, Giannetta e Ferilli — due icone dell’intrattenimento all'inizio e alla fine con l’aggiunta, nel mezzo, delle nuove espressioni del cinema su piattaforma e di un lampo nobile fiorentino en travesti — confermano che tutto cambia senza cambiare.
Ci starebbe, se posso, in tutto questo rigore storico un qualcosa capace di stravolgere le presentazioni dei brani, seppur conscio della difficoltà di inventarsi la formula innovativa.
«Signore e signori… canta… dirige l’orchestra…». Se proprio proprio, almeno metteteci un po’ di grinta in più, vivaddio, non è lo spoglio per l’elezione del Capo dello Stato. Il che equivale al “per te Miss Italia finisce qui”, irremovibili frasette culto. Dettagli.
Venticinque cantanti. Tutti big. Le tre nuove proposte sono direttamente saltate nel clan dei forti e nessuno sarà eliminato (peccato, è quello il bello, ma l’esclusione tic e tac va a cozzare con i piagnistei delle case discografiche), con un ultimo, certo, ma fa meno male.
Teste canute contro cappelloni, a sintetizzare la gara canora vien fuori così. Con le eccezioni di Elisa (favoritissima, a quanto pare), Emma, Noemi, Ferreri Le Vibrazioni e Fabrizio Moro.
Ranieri, Morandi, Zanicchi vengono da Canzonissima, Matteo Romano da Tik Tok. E la solita carrettata di rapper. Lo trovo un affiancamento necessario, soprattutto per lo share. E per il trionfo delle diversità melodiche.
Ah, ecco. A proposito: oltre alle sonorità del Novecento e a un sacco di pop/rap/soul/rock, diamo uno sguardo ai testi, ne vale la pena.
Diciannove contenuti su venticinque esaltano l’amore in tutte le sfaccettature possibili: dagli addii («Tanto ormai ho trovato il coraggio di stare lontano da te» degli Highsnob e Hu) ai desideri irresistibili («Perché questa notte non corri da me, ti ho lasciato nel vento una musica», di Giusi Ferreri), con altre diciassette opzioni diverse.
Soltanto in sei se ne sono fregati del cuore: Dargen D’Amico, che balla fra i rottami, Gianni Morandi (ce l’ha con le abitudini parassite), La Rappresentante di Lista (la fine del mondo, addirittura), Michele Bravi (qualcuno mi insegni la felicità), Sangiovanni (uno che vorrebbe lasciare l’universo fuori casa) e Yuman (una lista di progetti non rispettati).
Poco è mutato da “Grazie dei Fiori” di Nilla Pizzi (1951) «Son rose rosse e parlano d’amor» a Irama (2022) «In ogni gesto io ti cercherò, se non ci sarai io ti capirò»; cambia l’approccio, ma sempre i palpiti si prendono la scena.
Ho ascoltato i cd degli interpreti a me “quasi” sconosciuti, vuoi perché la radio non la accendo spesso, vuoi per la mia playlist, sempre quella.
E ho scoperto Rkomi, quello di “Taxi Driver” e del tormentone «Forse ciao suona meglio di addio». Ah è lui quello!! Tosto.
Altro da tener d’occhio è Giovanni Truppi, che ha il nome e un cognome di un assicuratore, ma ha un qualcosa di cantautorato antico.
Anche la spagnola Ana Mena sprigiona bella energia. Chissà la coppia Ditonellapiaga e Rettore! Boh. E attenti a quei due Mahmood e Blanco.
Ospiti? Coi Måneskin verrà giù l’Ariston e dovranno ricostruirlo, io ve lo dico. Di tutta la truppa sarà Checco Zalone a far la differenza, non come la fece Grillo nel 1989, ma il ragazzo sa come trasgredire con tanta testa.
Altra scoperta: il FantaSanremo. Tipo il Fantacalcio. All’iscrizione sul sito vi daranno in dotazione 100 Baudi (è la moneta corrente) per comprare un team di 5 cantanti. C’è un regolamento fiume da leggere. Fate in fretta. Si comincia.
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