Attacca e vince “baffo” Almeida e Thomas torna rosa
Il portoghese accende il Giro sul Bondone: Roglic cede 18 secondi. Caruso si allontana
MONTE BONDONE. Obrigado Almeida. Il portoghese accende il Giro. No, stavolta i big non si sono risparmiati. Sul Bondone si sono dati battaglia e, quando tutti aspettavano lo sloveno Roglic, incitato da centinaia di sloveni, che aveva messo a tirare forte la sua Jumbo, è arrivato il portoghese che corre con Pogacar alla Uae. Ha 24 anni e gironzola ai piedi del podio del Giro da tre anni. Vuole salirci.
Vittoria ad Almeida e maglia rosa di nuovo a Geraint Thomas (Uae), che ha perso la volata a due.
Appunti dei primi 181 km di corsa: fuga da lontano di 25 corridori, tra cui il tricolore vicentino Filippo Zana (Jayco) che farà una grande coprsa, panorama splendido della sponda lombarda assolata del Lago di Garda. Pavel Sivakov, deve ritirarsi, duro colpo per la Ineos.
Ecco la Jumbo. Roglic sale di colpi, come i decibel dei colleghi sloveni in sala stampa non a caso sempre più numerosi? La frazione ha 5.200 metri di dislivello, cinque salite, ma si decide tutto sull’ultima: il Bondone.
Non è la salita di Gaul sotto la neve nel 1956, ma l’altro versante. Ma il ritmo dei “gialli” fa male alla maglia rosa Bruno Armirail (Groupama), che è orgoglioso ma deve cedere.
Stavolta i big vogliono giocarsi la tappa. Finalmente dai, era da Cesena che la corsa aspettava un grosso nome sul podio più alto di giornata. E a 8 km ecco tutti accontentati: è faccia a faccia tra i sognatori in rosa. Almeida, Thomas, Roglic (con Kuss) e c’è anche l’ottimo Eddie Dunbar, scalatore irlandese della Jayco. Non Damiano Caruso (Bahrain). A 6 km dalla vetta parte Almeida.
Poco dopo accade quel che non t’aspetti: Roglic cede, non crolla, ma cede. Si dice che non sia ancora al meglio causa conseguenze della caduta di Tortona. Ma il Giro finisce domenica e gli sloveni ammutoliscono. Thomas si accoda al portoghese, la coppia va che è un piacere.
Vince Almeida, su Thomas di nuovo in rosa e ora 18” davanti al portoghese. Roglic che arriva a 25” ora ne deve recuperare 29. Caruso, staccato nel finale, è quarto a 2’50”.
Flash del “baffo per gioco” Joao sulla sua prima vittoria al Giro: «Stavo benissimo. la squadra era stata straordinaria, ci ho provato, io e Thomas abbiamo collaborato, volevamo staccare Roglic. Ero lì con Thomas, che fino a qualche anno fa vedevo alla tv: sono felice. Ho cercato di migliorare in salita. Cerco il podio, se sarà il gradino più alto tanto meglio». Obrigado Joao, hai acceso il Giro. Ringrazia anche Thomas. «Siamo andati via con grande accordo, dovevamo staccare Roglic. Ma il Giro è lungo». E riparte oggi con la piattissima Pergine Valsugana-Caorle. Tornerà la pioggia.
Volata in vista? A proposito, il friulano Jonathan Milan (Bahrain), ha allungato nella classifica della maglia ciclamino andando in fuga in avvio e prendendo punti preziosi al primo traguardo volante. Poi ha sofferto, arrivando a 42’ in classifica, ma la missione era già compiuta.
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