Doris: “Investire nel ciclismo? Ecco perchè conviene”
Il numero uno di Banca Mediolanum sponsor del Giro da 21 anni. “Vero, mancano imprenditori italiani eppure il gioco vale la candela”

RIVOLI. Banca Mediolanum, totale delle masse gestite e amministrate pari a oltre 100 miliardi nel primo trimestre 2023, da ventun anni è lo sponsor della maglia azzurra del Giro d’Italia, quella del miglior scalatore.
Una mosca bianca per continuità. Mancano sponsor italiani nel ciclismo italiano oltre che corridori italiani. Perché? Parola a Massimo Doris numero uno di Mediolanum.
«Non lo so, è un gran peccato, a noi hanno proposto varie volte di entrare in una grande squadra, ma non lo facciamo perché abbiamo filiali in Italia e in Spagna e il ciclismo è mondiale».

E gli altri?
«Beh, ognuno spende i soldi come vuole. Però mettere un marchio su una maglia o sugli striscioni a noi non basta. Vogliamo coinvolgere il cliente e fidelizzarlo attraverso il ciclismo. Per questo la nostra partnership con il Giro ha un grande successo. Siamo partiti con Moser come testimonial e poche pedalate, ora creiamo eventi in tutto il percorso con un successo che ampiamente giustifica l’investimento».
Insomma, entrare nel ciclismo rende.
«Sì e gratifica il cliente perché può vivere all’interno di una manifestazione di livello mondiale che ha un fascino immutabile».
Papà Ennio era Coppiano e dalla sua Tombolo andava a seguire i tapponi. Lei?
«Pantani, scaldava i cuori, entusiasmava la gente. Poi, per carità, Bugno e Nibali hanno fatto grandi cose».
Insomma, niente squadra World Tour targata Mediolanum?
«No, questa è la nostra squadra. Ex campioni che fanno divertire la gente. Anche se super Pogacar e i corridori della nuova generazione mi piacciono da morire perché sono un buon pedalatore anch’io. Sperando che, tra questi, spunti anche un italiano».
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