Caso Regeni, le foto dell'ultimo compleanno di Giulio consegnate ai pm romani
UDINE. Alcune fotografie dell'ultimo compleanno di Giulio Regeni al Cairo, il 21 gennaio 2016, sono state mostrate in esclusiva giovedì 28 gennaio dal Tg3. In una immagine si vede il ricercatore friulano - sequestrato 4 giorni dopo nella metropolitana, torturato e ucciso secondo la procura di Roma da agenti dei servizi segreti egiziani - di fronte a una torta con le candeline accese per i suoi 28 anni da poco compiuti. In un'altra appare sorridente accanto a due persone, una è la padrona di casa che ospita la festicciola e sua amica Noura Wahby. Le foto sono state consegnate dalla famiglia di Regeni ai pm romani, che le considerano importanti per ricostruire quanto accaduto. In particolare il maglione che il giovane indossa sarebbe lo stesso della sera della scomparsa: un testimone - il cosiddetto "teste Delta" - ha raccontato che all'arrivo nella stazione di polizia quel ragazzo aveva un pullover di colore tra il blu e il grigio.
Assieme sarebbero stati poi portati al quartier generale della National security egiziana, dove Regeni sarebbe stato torturato per giorni e ucciso. Quel maglione ricompare in una foto scattata dalle autorità del regime egiziano - racconta il Tg3 - accanto al corpo di Regeni sull'autostrada del Cairo, ma è lo stesso che indossa nel filmato con il sindacalista Abdallah che lo riprende di nascosto. Pullover che in Italia non è mai tornato, ancora nell'elenco dei vestiti del ricercatore che l'Egitto non ha mai riconsegnato. L'immagine di Regeni sorridente mostra accanto a lui Wahby, studentessa sospettata di averlo venduto ai servizi segreti, e Rami, agente di viaggio mai visto finora in volto, che parla spesso al cellulare con Magdi Sharif - ricostruisce il Tg3 -, presunto autore materiale dell'omicidio. Una triangolazione telefonica che si intensifica proprio a ridosso di questa cena di compleanno a casa di Noura, forse un espediente per mettere in trappola Regeni.
In serata, la famiglia Regeni tramite l'avvocato Alessandra Ballerini, ha condannato la fuga del materiale.
"Una mano ignota e immonda - si legge nella nota pubblicata su Facebook - ha consegnato gli atti del fascicolo della Procura sul sequestro, le torture e l’uccisione di Giulio ad alcuni giornalisti senza molti scrupoli. Siamo pietrificati e attoniti a vedere cannibalizzato Giulio a scapito non solo dei sentimenti di tutti quelli che gli vogliono bene e che si trovano ad assistere ad uno stillicidio di particolari osceni, ma della stessa giustizia che andiamo faticosamente cercando senza sosta da 5 anni. Vedere apparire in televisione le immagini di Giulio che avevamo consegnato alla Procura nel consueto spirito di collaborazione e le carte processuali che dovevano restare riservate, non solo ci indigna ma ci preoccupa. Il nostro primo pensiero va agli amici di Giulio: immaginiamo perfettamente il loro sgomento, che e’ il nostro: questa fuga di notizie ci allontana dalla verità e ci sprofonda nello sconforto. Cercheremo ancora una volta di capire, di trovare i responsabili e di avere giustizia. Non credevamo di doverci difendere anche da tutto questo. Chiediamo a chiunque abbia a cuore Giulio, la giustizia e l’umanità di astenersi dal pubblicare e diffondere ulteriormente questi atti".
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