Regeni, il presidente Mattarella: "L'Egitto dia una risposta per la verità, quel crimine non deve restare impunito"

A handout photo made available by the Italian Presidential Press Office shows Italian President Sergio Mattarella during his year-end speech to Italians at Quirinale Palace in Rome, Italy, 31 December 2020. ANSA/PAOLO GIANDOTTI QUIRINALE PRESS OFFICE +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
A handout photo made available by the Italian Presidential Press Office shows Italian President Sergio Mattarella during his year-end speech to Italians at Quirinale Palace in Rome, Italy, 31 December 2020. ANSA/PAOLO GIANDOTTI QUIRINALE PRESS OFFICE +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

UDINE. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione in occasione del quinto anniversario della morte di Giulio Regeni.

«Sono trascorsi cinque anni dal rapimento a Il Cairo di Giulio Regeni, poi torturato e barbaramente ucciso dai suoi spietati aguzzini. Un giovane italiano, impegnato nel completare il percorso di studi, ha visto crudelmente strappati i propri progetti di vita con una tale ferocia da infliggere una ferita assai profonda nell’animo di tutti gli italiani.

In questo giorno di memoria desidero anzitutto rinnovare sentimenti di vicinanza e solidarietà ai genitori di Giulio Regeni, che nel dolore più straziante sono stati capaci in questi anni di riversare ogni energia per ottenere la verità, per chiedere che vengano ricostruite le responsabilità e affermare così quel principio di giustizia che costituisce principio fondamentale di ogni convivenza umana e diritto inalienabile di ogni persona.

L’azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà, ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità, che, presto, saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli.

Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia.

In questo doloroso anniversario rinnovo l’auspicio di un impegno comune e convergente per giungere alla verità e assicurare alla giustizia chi si è macchiato di un crimine che ha giustamente sollecitato attenzione e solidarietà da parte dell’Unione Europea.

Si tratta di un impegno responsabile, unanimemente atteso dai familiari, dalle istituzioni della Repubblica, dalla intera opinione pubblica europea».

Fico: "Non ci fermeremo fino alla verità". «Non ci fermeremo mai, fino a quando non avremo restituito il quadro completo delle responsabilità e dei soggetti coinvolti. A cinque anni dalla scomparsa di Giulio il pensiero va ai suoi cari, a Paola, Claudio e Irene. E va a tutti gli "altri Giulio" in Egitto e in tutto il mondo, ai quali questa ricerca di verità è dedicata». Lo afferma il presidente della Camera Roberto Fico in un post su facebook dedicato a Giulio Regeni.

«Cinque anni sono trascorsi dall'ultima traccia che Giulio ha lasciato, prima di essere rapito, torturato e ucciso. Una delle ferite più dolorose che il nostro Paese abbia vissuto, e che non potrà mai essere sanata. Per Giulio chiediamo, pretendiamo, tutti verità e giustizia.

È un percorso che non si arresta e che è stato continuamente alimentato con straordinaria forza umana dai suoi familiari, dal popolo che si è riunito attorno a loro, e continua grazie all'attività della magistratura italiana», sostiene il presidente della Camera.

«Arriviamo a questo quinto anniversario dalla scomparsa del nostro ricercatore con una novità importante: la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma per quattro soggetti appartenenti agli apparati di sicurezza egiziani.

Una richiesta che nasce in primo luogo da un incessante e poderoso lavoro di ricostruzione dei nostri investigatori. Questo passaggio è solo una tappa, fondamentale, nella ricerca della verità e della giustizia. Un fascio di luce è stato gettato sulla fase del sequestro, in parte su quella delle torture, ma mancano ancora ulteriori tasselli e nomi», conclude Fico.

A Fiumicello inaugurate quattro panchine gialle. Quattro panchine gialle, colore di Giulio, sono state inaugurate oggi nel parco scolastico "Giulio Regeni" di Fiumicello, paese natale del giovane ricercatore ucciso in Egitto. Alla cerimonia hanno partecipato i genitori, il sindaco Laura Sgubin e una rappresentanza di alcuni alunni delle scuole.

Le panchine gialle per Giulio, si legge in un cartello, sono «un luogo della comunità, intesa nel senso più ampio del termine. Per rendere lo spazio del Parco scolastico Giulio Regeni un luogo fruibile da tutti, di incontro ma anche di riflessione, di attesa e di inclusione.

La realizzazione si è compiuta grazie alle donazioni di tantissimi cittadini, gruppi, associazioni e istituzioni». Le panchine sono state posizionate intorno alla farnia piantata dagli amici di Giulio Regeni il 14 febbraio 2016.

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