Rottamazione-quater, il pagamento delle prime tre rate slitta al 15 marzo
Un nuovo emendamento per il decreto Milleproroghe: ecco le novità
La riapertura della tregua fiscale con rottamazione-quater delle cartelle esattoriali e il ravvedimento speciale per le violazioni sulle dichiarazioni dell'anno di imposta 2022: sono questi alcuni dei tempi presentati per il pacchetto di emendamenti al decreto Milleproroghe prevede il differimento del termine di pagamento della prima e della seconda rata, scadute rispettivamente il 31 ottobre e 30 novembre 2023.
La modifica stabilisce che il contribuente non decade dalla definizione agevolata se "effettua l'integrale versamento di tali rate entro il termine del 15 marzo 2024".
Alla nuova scadenza, si precisa, si applicano anche il termine di tolleranza di 5 giorni previsto dalla norma.
Si va inoltre verso una riapertura del 'ravvedimento speciale', l'istituto che consente di regolarizzare le violazioni riguardanti le dichiarazioni fiscali.
Un emendamento dei relatori al decreto Milleproroghe prevede che possano usufruire del ravvedimento speciale coloro che abbiano commesso violazioni riguardanti le dichiarazioni validamente presentate "relative al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2022".
Si fissa quindi il versamento delle somme dovute "in un'unica soluzione entro il 31 marzo 2024 o in quattro rate di pari importo con scadenza della prima rata fissata al 31 marzo 2024".
La nuova scadenza nel dettaglio
Si dà, dunque, ancora una volta la mano verso chi si è "distratto" e ha saltato le prime due rate in scadenza il 31 ottobre e il 30 novembre 2023 (già soggette a un piccolo slittamento al 18 dicembre 2023).
I carichi delle vecchie cartelle interessate alla sanatoria sono quelli affidati all’agente della riscossione entro il 30 giugno 2022: per loro niente sanzioni, interessi e aggio della riscossione. Inoltre, l’emendamento dei relatori allunga il termine anche della terza rata: 15 marzo 2024.
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