Una settimana da Spid: cinque giorni e decine di telefonate surreali per (non) attivare l'identità digitale

Foto, film, documenti, sistema che va in blocco e centralino che sembra un disco rotto. Stavolta premo il tasto 1 quello che accetta di partecipare al sondaggio delle Poste, non si sa mai. Non cambia nulla: la linea cade. Verso le 15, al quarto o quinto tentativo, e dopo 10 minuti di attesa finalmente dall’altra parte qualcuno risponde

Decido di fare lo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale. Ho la carta d’identità elettronica e, secondo alcuni, sarà una passeggiata con uno smartphone di ultima generazione. Inutile andare in Posta.

Lunedì 7 dicembre

Scarico l’app “PosteId”. Inizio. La prima schermata mi da due opzione: “accedi” e “registrati”. Opto per la seconda. Altre due scelte: “documento elettronico” e “altri strumenti”. Vado di documento elettronico. Passaporto o Carta d’identità? Carta. Altra domanda: sei in possesso del Pin (della carta d’identità)? No. E allora cominciamo dall’inizio: faccio una foto della carta d’identità, poi del retro.

Il sistema funziona! Appaiono i miei dati e il tasto “prosegui”. Altra foto, stavolta della tessera sanitaria che, mi ricordano, non deve essere scaduta: prima davanti poi il retro. Ora devo farmi un filmato pronunciando “sono Renato D’Argenio e voglio lo Spid”. Sullo schermo appare una cornice tutto attorno alla testa. Poi una foto con in mano la carta d’identità: la cornice diventa verde.

L’app mi avvisa: “Ancora pochi passaggi e avremo concluso”. Improvvisamente il sistema si pianta: “Impossibile procedere con la registrazione. Ti invitiamo a contattare il servizio clienti”. Il numero è l’800-007777. Ci provo. La voce registrata di donna mi da il benvenuto e mi spiega che se ho un conto Bancoposta tutto si può fare in modo diverso. Non ce l’ho. Mi ricorda, poi, che se ho completato la procedura e sto aspettettando il codice è meglio se faccio passare 36 ore. Nulla di tutto ciò. Premo il tasto 1 per parlare con un operatore, poi il 5 per avere informazioni su quanto accaduto. Ho altre due opzioni: 1 se voglio partecipare a un sondaggio sul servizio, 9 se preferisco evitare: 9.

Parte la musica, ma dura poco: “ci scusiamo a causa dell’intenso traffico non possiamo rispondere”. Decido che può bastare.

Martedì 8 dicembre

Riapro la App, rifaccio tutti i passaggi: le foto e il filmato, ma il sistema si blocca allo stesso punto. Chiamo il servizio clienti: la signorina rispiega tutto, parte la musica e, stavolta, mi fa compagnia per almeno dieci minuti, poi “a causa dell’intenso traffico” stacca. Ripeto l’operazione della registrazioni, ma stavolta è l’App a bloccarmi: “limite gironaliero superato”. Chiamo almeno una decina di volte: niente da fare.

Mercoledì 9 dicembre

Foto, film, documenti, sistema che va in blocco e centralino che sembra un disco rotto. Stavolta premo il tasto 1 quello che accetta di partecipare al sondaggio delle Poste, non si sa mai. Non cambia nulla: la linea cade. Verso le 15, al quarto o quinto tentativo, e dopo 10 minuti di attesa finalmente dall’altra parte qualcuno risponde: “Buongiorno, come posso aiutarla”. “Buongiorno sono Renato D’Argenio vorrei...”. Ma neppure il tempo di cominciare a spiegare che sento “pronto, pronto, non la sento”. “Pronto!”. Io lo sento benissimo, lui no e chiude. Le parolacce probabilmente sono registrate.

Giovedì 10 dicembre

Tutto come sopra, tranne al telefono. Il tecnico risponde: “Ha provato a disinstallare la App e a ridurre la qualità delle foto? Forse il tuo telefono è troppo “potente” e le immagini che invia sono pesanti. Il sistema potrebbe saltare per questo”. Ma come? Non serviva uno smartphone di ultima generazione? E poi: come si riduce la qualità delle foto? Vorrei urlare! Cerco sui motori di ricerca, trovo qualcosa, ma non posso riprovare: ho raggiunto il limite giornaliero.

Venerdì 11 dicembre

800-007777, 1, poi 5 e poi 9. Stavolta va meglio: aspetto pochi minuti: sono le 9.45. “Il problema è un altro – spiega questo tecnico –: la qualità delle immagini non centra. Lei è già registrato al sito delle Poste. Quindi entri su “posteId” e prema richiesta con Ssm certificato”. Eseguo ed ecco una schermata con contorno rosso: “hai dimenticato id e password?”. No! No! No!... Ti viene voglia di andarli a conoscere questi tecnici. Telefono, telefono, telefono.

Alle 15.30 risponde una donna: la linea cade dopo due parole, ma faccio in tempo a capire che forse è meglio provare da un pc. Lo avvio, rieseguo i passagi consigliati, quelli per l’sms certificato. L’Id e la password erano e sono giuste. Altro avviso: “il tuo numero di cellulare non risulta certificato”. Urlo e impreco. Ormai è diventata una questione di principio. Sulla home page c’è l’opzione “riconoscimento di persona”. Compilo tutti i campi, rifaccio le foto ai documenti, li salvo e li scarico.

Alle 18 di venerdì 11 dicembre: “Bene, ti invieremo una mail e dopo potrai recarti in un ufficio postale per il riconoscimento”. Quello che volevo evitare.

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