Cesare Natali: «L’Udinese a Bergamo mi ha davvero deluso, non l’ho vista intensa»

Atteggiamento, errori e pure quelle sostituzioni che lo hanno lasciato perplesso. È su questi tre punti che un doppio ex della gara come Cesare Natali ha incentrato la sua analisi sull’Udinese caduta a Bergamo, aggiungendoci pure un paio di riflessioni in chiave mercato sul possibile arrivo di Ostigard e sul prestito al Losanna di Pafundi.
Natali, è rimasto deluso dalla prestazione con l'Atalanta?
«Sì, perché mi aspettavo di più. Nell’arco di una settimana si sono viste all’opera due squadre completamente diverse, e fa specie perché l’Udinese intensa che ha sfiorato la vittoria col Milan non l’ho rivista a Bergamo, dove il peso delle occasioni sprecate da Ebosele e Lovric ha poi influito nella ripresa quando l’Atalanta ha gestito».
Hanno pesato le occasioni sprecate così come il gol del raddoppio su rimessa laterale...
«Vero. E l’aspetto curioso è che lo schema su rimessa è sempre più provato per trasformare la rimessa in un corner. Per i difensori è un problema perché se non prendi posizione schermando il ricevitore del lancio, o non lo anticipi, allora sei quasi spacciato. Resta il fatto che non si possono prendere gol così».
Ha detto che nella ripresa l’Atalanta ha gestito, ma a quel punto non era più opportuno tenere Thauvin per cercare la rimonta?
«Sì, perché Thauvin è bravo a giocare anche a campo chiuso dove non c’è spazio, come fanno Miranchuk e De Keteleare nell’Atalanta. Quel cambio mi ha dunque sorpreso, ed è stata una scelta discutibile anche perché l’Udinese non aveva più la ripartenza su cui contare».
Un aspetto da migliorare?
«Il recupero palla, che ho visto molto basso. Anche in questo caso è stato un atteggiamento molto differente dalla partita col Bologna. Non è questione di modulo, ma di atteggiamento perché anche Gasperini gioca con i tre difensori e il mediano si abbassa a fare il play, e il Bologna costruisce a tre anche se difende a quattro, ma il vantaggio lo prendi quando costruisci e quando porti i quinti sui terzini avversari, con le scalate in avanti. Poi puoi difenderti a quattro o anche a cinque».
Passando al mercato, Nehuen Perez pare con le valigie in mano. Consigli?
«Leggo il nome di Ostigard che è un gran bel giocatore e sarebbe perfetto per l’Udinese. È un centrale solido e affidabile».
In uscita, invece, Simone Pafundi è andato al Losanna. Sorpreso?
«Non dall’operazione, perché il campionato svizzero è l’ideale per i giovani, visto che ci giocano tantissimi 2005 e 2006, ma dai 15 milioni di riscatto, che considero una cifra che sembra alta ma non lo è, considerate le aspettative sul talento, I classe 2006 forti in Europa vengono pagati dai 25 milioni in su».
Dubbi quindi sulle potenzialità di Pafundi?
«Non sul talento, anzi, ma adesso lui deve puntare a esplodere perché i talenti devono giocare e il Losanna, tra l’altro, adotta il modulo giusto per Pafundi che a mio avviso può fare il trequartista, mentre non può fare la mezzala o l’esterno troppo alto. Adesso il ragazzo potrà mettersi in gioco senza alibi».
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