La procura spagnola chiede 12 anni di carcere per Gino Pozzo: giro d'affari nella vendita dei giocatori
Lo riporta il quotidiano iberico El Pais. Nel mirino dell’inchiesta anche il suo uomo di fiducia Quique Pina

MADRID. Dodici anni di carcere per Gino Pozzo. Questa è la richiesta della Procura spagnola nell'ambito dell'inchiesta dell'Anticorrupción sulla gestione del Granada, club presieduto dal 2009 al 2016, quando fu ceduto ai cinesi del Wuhan DDMC Football Club Management. A darne notizia è il giornale iberico “El Pais”.

Nel mirino anche l'uomo di fiducia del figlio di Gianpaolo Pozzo, Quique Pina e gli altri due imputati per i quali è stata richiesta la stessa pena: Raffaele de la Riva (amministratore della società lussemburghese utilizzata come presunta copertura) e Jordi Trilles, ex consigliere del Granada.
L'anti-corruzione spagnola chiede inoltre che a tutti loro vengano comminate multe milionarie: 36,5 milioni di euro a Gino Pozzo, che indicano come "capofila" e 27,5 milioni agli altri tre, definiti “collaboratori”.
Da parte sua, il Pubblico Ministero chiede al Tribunale Nazionale di condannare il Granada come persona giuridica a pagare una multa di quasi 27 milioni di euro per tre reati fiscali. Inoltre, a tutti verrà chiesto di pagare i quasi 9,5 milioni (più interessi) frodati in rate dell'imposta sulle società.
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