L’Udinese secondo Giovanni Bia: "La squadra può risorgere, Lucca è pronto per un top club"

L’ex difensore bianconero commenta il momento della squadra, le potenzialità di Lucca e Solet, e la figura di Runjaic. Un occhio al mercato e uno alla sfida con il Milan, fondamentale per il riscatto dei friulani.

Dal recente calo di risultati della squadra all’imminente sfida col Milan, che può risultare quella giusta per “riaccendersi”. Nel mezzo alcuni ragionamenti legati al mercato, inevitabili visto il suo ruolo di agente: «Lucca è un calciatore che, sulla carta, può essere da top club, mentre Solet può far comodo all’Inter visto come interpreta il ruolo»: questi alcuni pensieri condivisi da Giovanni Bia, ex difensore dell’Udinese, che giudica il campionato dei bianconeri ed elogia in maniera particolare Kosta Runjaic. «Per il modo di fare che ha, mi sembra di vedere Carlo Ancelotti».

Bia, raggiunta quota 40 punti la squadra friulana si è sgonfiata, rimediando tre sconfitte di fila. Come leggere questo calo?

«Penso sia più che altro un discorso psicologico. Acquisita la salvezza e considerata la zona Europa abbastanza lontana, può essere che i ragazzi abbiano un po’ mollato. A ogni modo è ciò che posso dire dall’esterno: in generale ho visto un’Udinese che ha sempre giocato bene».

Sicuramente nella flessione ha anche inciso l’assenza di Thauvin.

«Lui è un giocatore fuori categoria per il livello dei bianconeri, la sua assenza si fa sentire. Alla squadra però non mancano le alternative. Pafundi può trovare spazio? Penso che ora abbia l’età giusta per far vedere un salto di qualità».

I bianconeri devono riprendere a marciare. La partita col Milan può essere quella giusta per riaccendere la spina?

«Sì, visto il blasone degli avversari, gli stimoli non mancano. Inoltre i rossoneri hanno otto punti di vantaggio sull’Udinese, vincendo la squadra potrebbe andare a cinque lunghezze: anche questo può essere uno stimolo. Ora si può riaccendere la spina per arrivare almeno a quota 50».

Tra gli osservati speciali della gara di venerdì ci sarà Lorenzo Lucca, già cercato dal Diavolo nel mercato di gennaio. L’attaccante è pronto per un top club? Che valutazione può raggiungere?

«Sulla carta direi di sì, è un centravanti che può starci in questo tipo di squadre. La Juventus, avesse avuto Lucca quest’anno, avrebbe potuto avere 5-6 punti in più. Per buona parte della stagione i bianconeri hanno avuto solo una punta centrale. Sulla valutazione, è difficile dare una risposta. Dipende da quante richieste arriveranno alla società e da dove: se dall’Inghilterra, la valutazione può risultare più alta, se dall’Italia più bassa».

Da ex difensore, secondo lei a quale team può fare più comodo un centrale come Oumar Solet? All’Inter o al Napoli, rimanendo in Serie A?

«Per come gioca lui e per come gioca la squadra, direi all’Inter. A mio avviso i calciatori devono azzeccare la scelta, nel senso che devono trovare la formazione che esalta le loro caratteristiche. Solet per me è un giocatore fortissimo, mi dicono anche che sia un bravo ragazzo, molto professionale. Ha una grande carriera davanti a sé».

Chi l’ha sorpresa ancora dell’Udinese?

«Mi ha impressionato il mister. Per i modi di fare mi sembra di vedere Carlo Ancelotti. Mi ha convinto dal punto di vista tattico. Sa come far giocare la squadra, può solo crescere. Se il club riesce a tenerlo, partirà la prossima stagione con un grande allenatore».

Bia, uno sguardo al passato bianconero: è più legato al gol-vittoria al Napoli del 1996 o alla rete che fissò il risultato sul 3-0 con la Roma del 1997?

«A quest’ultima, perché certificò il nostro approdo in Coppa Uefa. Ricordo ancora la festa tornati a Udine: momenti indimenticabili, che restano per sempre». —

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