Udinese, attenta al Lecce: gli avversari lottano per la salvezza

Servirà la stessa intensità degli avversari per far valere la superiore qualità

Due vittorie e un pareggio nelle ultime tre partite, sette gol segnati e tre subiti. L’Udinese negli ultimi 270’ di campionato si è di fatto messa in tasca la salvezza. Ok, manca la matematica, ma il decimo posto e tredici punti di vantaggio sulla terz’ultima suonano come un’ampia garanzia. E allora quali devono essere i prossimi obiettivi dei bianconeri a partire dalla partita di stasera con il Lecce? Quello di alzare l’asticella, di provare ad andare a prendere, anche se sarà difficile, almeno la prima squadra che sta davanti, ovvero la Roma. E male che vada difendere il decimo posto che, valutando le rose di tutte le squadre, è quello che l’Udinese dovrà occupare a fine stagione, perché nessuna delle formazioni che le stanno dietro è superiore (solo il Torino ma con Zapata a disposizione potrebbe reggere la concorrenza dei bianconeri).

Motivazioni

Il fatto di andare a giocare sul campo di una squadra in lotta per la salvezza è un nuovo step che l’Udinese di Kosta Runjaic deve fare. Perché le motivazioni di chi lotta per la sopravvivenza sono notoriamente superiori rispetto a chi vivacchia a metà classifica. Ecco, vivacchia è un termine che l’Udinese di quest’anno deve imparare a togliere dal suo vocabolario. L’eventuale conferma l’avremo già da stasera contro un avversario che Giampaolo, subentrato a Gotti, ha rimesso sulla retta via.

I numeri

Le cifre lo confermano. Nelle sette gare disputate nel 2025 il Lecce ha conquistato nove punti (gli stessi dei bianconeri): non ha mai vinto in casa (0-0 con Genoa e Bologna e sconfitta per 0-4 contro l’Inter), ma ha saputo piazzare due colpi in trasferta con Empoli e Parma e nelle ultime due gare la porta di Falcone è rimasta inviolata segnale di un equilibrio e di una solidità finalmente trovate. Tra l’altro le caratteristiche degli attaccanti pugliesi sono abbastanza simili a quelle del Como, l’ultima squadra contro la quale l’Udinese ha perso e anche male. Giampaolo davanti schiera tutta gente veloce, certo, il tasso tecnico della squadra di Fabregas è superiore, ma è il caso di tenere le antenne ben dritte per evitare brutte figure e dare continuità a livello di risultati.

Le scelte

Il tecnico alla vigilia, come suo costume, ha dribblato l’argomento formazione. Il 4-4-2, però, sembra ormai il nuovo punto di partenza. E allora viene difficile immaginare uno stravolgimento a livello di singoli. In settimana nel ruolo di terzino sono stati alternati Kristensen ed Ehizibue e il danese sembra essere in pole. Lo stesso discorso riguarda chi dovrà affiancare Karlstrom in mediana: Lovric ha fatto bene nelle ultime due partite, ma Runjaic lo ha spesso alternato nelle prove tattiche con Payero che rispetto allo sloveno forse offre qualche garanzia in più in copertura. Sul resto sembrano esserci pochi dubbi: Atta ed Ekkelenkamp si sono guadagnati la conferma sulle fasce, idem Thauvin e Lucca in avanti. Rispetto alle ultime uscite in avanti torna a disposizione Davis, un’alternativa che va ad affiancarsi a Bravo e Sanchez. Mica poco. —

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