Udinese, parola a D’Agostino: «Era il momento di osare ma Runjaic ha avuto paura»
L’ex bianconero analizza le scelte fatte dall’allenatore a Como: «Proprio il modo di giocare dei lariani doveva indurlo a schierare Lucca, Sanchez e Thauvin»
«Ci sono i momenti per osare, e invece ho avuto la sensazione che Runjaic abbia avuto un po’ di paura e abbia cercato il punticino sbagliando tattica e anche le dichiarazioni post partita». La critica, pungente, arriva da Gaetano D’Agostino, affatto convinto delle argomentazioni portate in riva al lago dal tecnico dell’Udinese, a suo dire intimorito e rinunciatario proprio nella serata in cui avrebbe potuto svoltare.
D’Agostino, la paura che attribuisce a Runjaic è la mancanza di coraggio legata alla rinuncia dell’atteso tridente?
«Credo che la vittoria del Cagliari lo abbia preoccupato e che l’idea di andare a prendersi il punto a Como, per tenere i lariani a distanza, abbia prevalso. Il vero punto però è un altro ed è legato al fatto che non si può pensare che il percorso del campionato sia sempre lo stesso. Bisogna saper leggere i momenti, contestualizzarli, e capire che ci sono occasioni in cui si può osare cambiando modulo e mantenendo i principi di gioco».
Come dire che senza il fido Ehizibue sulla fascia destra Runjaic ha sprecato l’occasione per proporre qualcosa di diverso...
«Più che l’assenza di Ehizibue era proprio il Como che avrebbe dovuto indurre l’Udinese a un altro atteggiamento. Fabregas gioca e fa giocare lasciando molto campo alle spalle, e il modo di giocargli contro è di contrattaccare immediatamente sulla verticale perché nelle marcature preventive fanno fatica. A quel punto Runjaic avrebbe dovuto sfruttare il motore dell’Udinese cercando Lucca sulla verticale con Sanchez e Thauvin, con uno dei due che attaccava la profondità e l’altro a girare intorno a Lucca».
Con quale modulo quindi?
«Il 3-4-2-1 d’inizio campionato, quando oltre a essere imprevedibile l’Udinese era anche bella. Se stanno bene, Sanchez, Thauvin e Lucca giocano sempre, poi è il tecnico che decide quanto».
Per giustificare la rinuncia ai tre attaccanti Runjaic ha ripetuto l’importanza degli equilibri da mantenere...
«Quando si parla di equilibri c’è sempre una linea sottile per gli allenatori che spesso citano gli equilibri per mascherare la loro vera idea di calcio, senza quindi ammettere che sono dei difensivisti. In realtà l’equilibrio lo puoi avere anche con quattro o cinque attaccanti così come non sei più difensivo se schieri sei difensori».
Sanchez e Thauvin con Lucca, o con Davis quando tornerà, possono dare equilibrio all’Udinese?
«Assolutamente sì e lo sta dimostrando Conte al Napoli che ha la migliore difesa del campionato giocando con Neres, Politano e Lukaku. Conte gioca con un 4-3-3 che diventa 4-2-3-1 con Mc Tominay, Neres e Politano che fanno la fase difensiva. Più del modulo conta la mentalità e la ripartizione del lavoro nel gruppo che accetta un modulo condiviso. Il tecnico chiede il sacrificio di tutti e il primo del gruppo che non aiuta non gioca».
Nel dopo partita Runjaic ha anche ammesso la delusione per la mancanza di spirito della sua squadra.
«In pratica ha detto che alcuni giocatori hanno sottovalutato la partita. E comunque è sempre l’allenatore che deve avere il sentore di come la sua squadra arriva alla partita. È facile dirlo a giochi fatti, quando invece bisogna riconoscere prima i segnali. Lo spirito di squadra lo trasmette sempre l’allenatore».
D’Agostino, domenica ai Rizzi arriva la Roma...
«Partita da tripla, a patto che l’Udinese alzi il ritmo come ha fatto con l’Atalanta, altrimenti rischia».
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