L’Udinese con la formula quattro: il 4-4-2 può essere il modulo giusto

L’assetto che Runjaic ha scelto a Napoli ha sorpreso Antonio Conte. Può essere la base su cui ruotare gli uomini del finale di stagione

Pietro Oleotto
Ekkelenkamp ha giocato da titolare nelle ultime due gare con Venezia e Napolifotopetrussi
Ekkelenkamp ha giocato da titolare nelle ultime due gare con Venezia e Napolifotopetrussi

È una "formula 4" l'Udinese che Runjaic ha lanciato sul rettangolo verde dello stadio Maradona per portare a casa un meritatissimo pareggio contro la capolista. Una squadra che è stata proposta con il 4-4-2 come contro il Venezia, ma che a Napoli ha proposto degli interpreti diversi e azzeccatissimi sulle fasce laterali, sorprendendo Antonio Conte che, in alternativa al solito 3-5-2, si attendeva evidentemente degli interpreti più “classici” come un Florian Thauvin che partiva da destra più due punte davanti (come era stato proprio nel primo tempo con i lagunari) o un conservativo Oier Zarraga (la soluzione adottata a Monza prima di tornare alla difesa “a 3”).

Invece ecco Arthur Atta a destra e Jurgen Ekkelenkamp sull’altra corsia. Centrocampisti di gamba, ma decisamente interni, come direbbero a Coverciano, abituati cioè ad agire in mezzala, anche se il francese ha assaggiato degli spezzoni da playmaker per sostituire o affiancare Jesper Kalrstrom, mentre l’olandese di scuola Ajax, proprio in virtù del suo passato “scolastico”, ha già agito durante questa stagione sulla fascia sinistra, seppure in posizione più offensiva, per poi aggiungersi sulla trequarti, per esempio.

«La chiave è stata la disciplina della squadra. Hanno sofferto molto lavorando duro con una buona organizzazione. Sono contento della prestazione dei miei ragazzi che è stata di alto livello», ha raccontato mister Kosta che stavolta ha stupito per l’interpretazione del canovaccio tattico, un modulo che potrebbe diventare tranquillamente quello del futuro o, per lo meno, quello base in vista di un finale di stagione, 14 giornate da disputare con l’obiettivo di difendere la posizione nella parte sinistra della classifica (quindi il decimo posto, sopra la Roma ha cominciato a correre, Milan e Bologna sono a +8 con una gara in meno, lo scontro diretto), di mettere in vetrina le tante individualità che stanno emergendo, di togliersi degl sfizi, rompendo le uova nel paniere alle cosiddette grandi, come è successo domenica sera. Resta da capire come Runjaic può coinvolgere tutti gli elementi della rosa a disposizione.

Il 4-4-2 non presenta problemi al centro della difesa con Jaka Bijol e Oumar Solet, là dove può tornare anche Kristensen (si è visto nel finale della gara di Napoli) che finalmente si sta sgrezzando sulla destra, ma dove possono agire anche Lautaro Giannetti e Christian Kabasele, per citare due nomi. Valentin Gomez pure, anche se l’argentino in attesa del trasfer dal Valez, potrebbe svolgere un apprendistato sulla sinistra alternandosi con Hassane Kamara, mentre a destra c’è posto da terzino per Kingsley Ehizibue (anche questa mossa è andata in scena per chiudere sull’1-1 al Maradona).

A centrocampo a destra può agire Thauvin, soprattutto quando c’è bisogno di iniziativa, meno Iker Bravo, oppure il già citato Zarraga che è l’alternativa al centro per Karlstrom assieme a Martin Payero che, infatti, a Napoli ha rilevato Lovric. A sinistra, da esterni alti, chance per Jordan Zarraga, ma anche l’ex enfant prodige Simone Pafundi. In attacco Thauvin e Lorenzo Lucca sono la coppia ideale per caratteristiche tecniche (uno svaria lungo tutto il fronte, l’altro ormai è affidabile anche nel gioco di sponda), Bravo un giovane jolly da valorizzare, Keinan Davis un’incognita solo per i suoi troppi infortuni. Resta Alexis Sanchez, cambio di lusso nel tandem offensivo. 

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