L’Udinese è ancora nel tunnel della crisi: vince il Toro 2-0
Quinta sconfitta consecutiva per i ragazzi di Runjaic. Lovric protagonista in negativo, regala il vantaggio a Che Adams e poi spreca clamorosamente il pari. Nell’arrembaggio finale Dembele chiude i conti

La cinquina è servita. L’Udinese si ferma anche a Torino senza riuscire a spezzare la serie negativa nel recupero della gara rinviata a Pasquetta per la morte del Santo Padre, pagando gli errori, in particolar quelli di Sandi Lovric, il peggiore in campo con una pista di distanza: gol regalato al Torino (il primo), gol mancato solo davanti alla porta (nella ripresa). Se il paròn Gianpaolo Pozzo sta pensando di perorare la causa di un ritiro anticipato in vista della gara di lunedì contro il Bologna, valuti la proposta di un surplus per il centrocampista sloveno. Dieci flessioni ogni passaggio sbagliato? Altre dieci quando si lamenta in continuazione in campo? Può essere un’idea.
Runjaic ha cercato l’effetto sorpresa, proponendo un modulo inatteso, il 4-4-1-1 dopo tante prove con la difesa a 3, ma è durato davvero poco, poi il Toro ha preso le misure e ha cominciato a sfruttare, più le incertezze – piccole e grandi – che gli spazi concessi dalla Zebretta che ha cercato di metterla sul possesso palla senza creare molto però in fase conclusiva. Insomma, una partita soporifera, tanto che quando Casadei spinge a gioco fermo Ekkelenkmp provocando un parapiglia a metà campo il pubblico rest quasi sorpreso dall’animosità di quella che sembrava quasi un’amichevole.
I granata si fanno vedere soprattutto sui corner, dove Ehizibue soffre non poco a presidio del secondo palo, ma è lesto ad anticipare proprio Casadei quando il pallone rimbalza pericolosamente nell’area piccola dopo una sponda di testa. I bianconeri, invece, sono da zero assoluto che, per l’occasione, non è un gruppo musicale, ma i resti del reparto offensivo rimasti tra le mani di Runjaic privo di Thauvin e Lucca, con Davis ad autonomia ridotta e Sanchez appena recuperato, a sorpresa, gusto in tempo per salire sull’aereo e raggiungere Torino.
Morale della favola, ecco Iker Bravo a fare il centravanti, un ruolo che non sembra essere il suo, anche in prospettiva futura. Non ha grande impatto fisico, potrebbe piuttosto diventare, vista la facilità di corsa, una buona punta di raccordo, a patto che sappia crescere nella qualità del controllo, affinché il pallone non sembri posseduto da un coniglio.
Suo, comunque, l’unico tiro dell’Udinese nel primo tempo, anche se la vera grande occasione, con tanto di gol, capita su piede di Atta dopo una percussione di Ekkelenkamp: un’azione annullata, come ha confermato il Var, per una spalla in fuorigioco, così come era stata una spalla a mettere in off-side Lucca contro il Genoa. I centimetri giocano contro l’Udinese che, invece, in fase di impostazione è davvero un disastro. Lì contano i metri, visto che molto passaggi in uscita dalla fase offensiva sono sbagliati di molto. Succede proprio così che il Toro si ritrova in vantaggio: Lovric sbaglia clamorosamente a costruzione dal fondo regalando un pallone agli avversari che Adams mette alle spalle da Okoye.
Il secondo tempo riparte con la stessa formazione e lo stesso andazzo, nonostante il baricentro più alto e lo svantaggio. Per vedere qualcosa di decente a livello offensivo bisogna aspettare le sostituzioni, in particolare l’ingresso di Davis al posto di Bravo, mentre Rui Modesto prende il posto di Ehizibue. Proprio una sponda dell’inglese innesca una percussione di Payero sulla destra che centra prontamente per Lovric che arriva di gran carriera e cicca incredibilmente a due metri dalla porta spalancata con Milinkovic Savic fuori posizione.
Ma non è l’unica occasione da rete creata dall’Udinese nell’ultima mezzora: un pallone capita anche sul piede di Atta, un paio sul sinistro di Davis che prima conclude debolmente dopo essersi liberato del difensore, poi si vede la strada sbarrata da Milinkovic Savic. Niente da fare.
Al Toro, invece, basta un altro errore per raddoppiare dopo l’azzardo di Runjaic che affronta il finale inserendo anche Pafundi, Sanchez e Pizarro. Su un traversone facile facile crolla anche il “gigante” Solet che regala il pallone del raddoppio a Dembele. L’Udinese resta al buio nel tunnel.
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