Accordi pubblicitari stravolti Il presidente ora minaccia: «Lasciamo il Palacrisafulli»

Davide Gonzo contesta al gestore della struttura i costi troppo alti per l’uso del palasport e annuncia la volontà di abbandonare  il progetto Futuro insieme



«Quella che domenica giocheremo al Palacrisafulli con il Padova potrebbe essere l’ultima, o una delle ultime, partite in città. Ci siamo già informati sui palasport di Sacile e di San Vito. La pallavolo si è dovuta trasferire a Maniago, il calcio a Udine, se volete che anche il basket se ne vada, siamo sulla strada giusta». Parole di Davide Gonzo, presidente di Sistema Pordenone, squadra impegnata nel campionato di C gold.

Le motivazioni che l’hanno portato a perdere la pazienza e dichiarare “guerra” al sistema – stavolta minuscolo – le spiega lui stesso: «Quando lo scorso anno è uscito il bando per l’assegnazione delle strutture sportive, avevo sottoscritto un accordo con l’attuale gestore. Avevo rinunciato a presentare la nostra domanda, nonostante Sistema avesse gestito le strutture negli ultimi anni, e avevo sottoscritto determinate condizioni, anche di natura economica. Condizioni che sono ora state stravolte, specialmente per quanto riguarda i costi relativi all’esposizione pubblicitaria all’interno del palasport. Vengono richieste cifre folli e viene incredibilmente vietato di poter esporre le pubblicità in quelle che a mio parere sarebbero le situazioni migliori per dare visibilità agli sponsor stessi. Voglio precisare che negli anni in cui Sistema è stato il gestore, non è mai stato chiesto nulla né per l’utilizzo delle strutture, né per la pubblicità. Oggi non solo la squadra paga persino per utilizzare le strutture, ma ci viene anche negato l’orario per un quarto allenamento settimanale, che siamo costretti a svolgere in altri impianti».

Ma non sono solo la gestione del Palacrisafulli e la prima squadra a preoccupare Gonzo, che è un fiume in piena anche per quanto riguarda il settore giovanile: «Abbiamo intenzione di uscire anche dal progetto Futuro Insieme Pallacanestro Pordenone (Fipp), fortemente voluto dal Comune. È un dispiacere che non avrei mai voluto dare né ai giocatori che ne fanno parte, né alle loro famiglie, ma non si può certo dire che questo progetto giovanile lavori per la prima squadra». Il presidente comunque rassicura tutti: le tre squadre del progetto giocheranno il campionato di competenza.

Gonzo si è impegnato anche economicamente con i responsabili del Fipp. «Da questa stagione – prosegue – le tre squadre giovanili sono state iscritte al campionato con il nome Sistema e l’intento era quello di creare una sorta di unione sotto un unico marchio che sarebbe stato Winner plus, sponsor che attualmente sostiene la prima squadra e che mostra un grande desiderio di investire nel territorio. Winner plus avrebbe fornito a sue spese il nuovo materiale tecnico per la quarantina di ragazzi appartenenti al progetto. In più occasioni mi è stato fatto notare che era eccessivo l’utilizzo del marchio Sistema e che, nonostante gli accordi, dovesse avere maggior risalto quello di Fipp. Si veda ad esempio la locandina del Basket day che è stata rimossa dai social perché compariva il nome Sistema».

Il presidente Gonzo ne ha per tutti, persino per il minibasket: «Come ciliegina finale si aggiunga la palese ostruzione che abbiamo avuto nel creare un nostro centro minibasket da parte delle altre società del Fipp». Insomma, i peggiori nemici del basket cittadino sembrano essere gli stessi pordenonesi, che non vogliono saperne di collaborare. —



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