Adami: fare passi secondo la gamba

Il presidente della Federbasket Friuli Venezia Giulia detta la linea a fronte delle rinunce ai campionati: in momenti cupi è meglio pensare ai giovani, c’è sempre tempo per ritornare in serie C regionale o in Dnc

UDINE. Già quattro rinunce, tre ufficiali e una ufficiosa, ai prossimi campionati regionali di basket in Friuli Venezia Giulia. Altre s’ipotizzano, con reazioni a catena. Ne parliamo con il presidente Fip Fvg, Giovanni Adami. Senza dimenticare la crisi generale, per non fare della pallalcesto l’ombelico del mondo. Per gli ultimi dati Confesercenti chiudono 134 imprese commerciali al dì. Ieri, all’ora di questa intervista, il Tg5 paludava l’ennesimo, purtroppo, suicidio di un imprenditore a Cagliari dietro i soliti balletti, ahinoi, su Ruby o Letta.

Giovanni, San Daniele neopromossa, grazie anche alla delibera Fip del 5 giugno scorso, è indecisa tra Dnc e C Fvg.

Già complimentandomi per le promozioni in regione avevo invitato a non fare il passo più lungo della gamba. Il momento è difficile. Stuzzica l’idea di rifare la C a costi inferiori, piuttosto che ripartire dalla Promozione. Se non arrivasse incontro la delibera, San Daniele farebbe la Dnc, che pure tenterà di onorare fino all’ultimo se potrà.

Muggia rinuncia alla C Fvg.

L’ha annunciato per prima. Farà solo giovanili, con due squadre. In tempi cupi meglio pensare ai giovani, senza cedere i furgoni per le trasferte come pure hanno valutato altri. In C c’è tempo per ritornare.

Il Gs Danieli, per statuto aziendale, dopo due promozioni di fila non farà la C Fvg.

Mi dispiace per i tanti che conosco in squadra: da Manzon a Mercadante, a Bartolini e altri. Ho apprezzato che, intervistato, il presidente Floreani a domanda abbia risposto che non ci sono problemi con la Fip. E’ un recupero di antichi valori in favore di dipendenti, figli e amici. E’ una rinuncia atipica, non forzata da mancanza di fondi.

La Sbrindella saluta la Fip, più che la D, e passa all’Uisp.

Dopo anni ha fatto questo passo. Ho giocato Uisp, fino quasi all’infarto. Ho apprezzato genuinità e semplicità dell’ambiente, in cui si persegue il risultato senza fronzoli. Da presidente Fip cercherò di recuperare una società importante, nulla avendo peraltro con gli amici dell’Uisp. La Sbrindella vuole fare giocare un gruppo di amici, in una congiuntura minore.

Passa all’Uisp perché non ha giovanili, che appaltava.

Le società sono tutte importanti e anche i vecchi giocatori. Carcich, 1975 artefice della promozione dalla D in C della Goriziana, giocava contro di me. Non bisogna fare largo ai giovani con ostinazione, i vecchi sono d’esempio e fanno da chioccia. Rovere, a cui abbiamo affidato una selezione regionale, è un allenatore in campo alla soglia dei 40 anni. Che diciamo di Fazzi? Meglio che mi fermi qui.

Sbrindella stessa e San Daniele lamentano i costi vivi federali, parametri Nas in testa.

E’ un sistema che imperversa da anni di redistribuzione da società a società, che premia quelle giovanili. Chi produce tre giovani copre le quote in prima squadra, gli altri li piazza altrove e rientra. I club senza giovanili devono fare altri sette tesseramenti, con parametri alti: 30 mila euro per dieci atleti in Dnc.

Mercato in crisi e rinunce.

Purtroppo, è così. A Maniago alle finali giovanili mi hanno segnalato che chi fa l’università in giro per l’Italia è giocatore perso per la società. Finirà in Prima divisione o Promozione, senza parametro. La Fip nazionale ha promesso adeguamenti. In Sardegna chi vince la Promozione rinuncia alla D per non entrare nel meccanismo dei parametri.

Redistribuzione criticata.

Chiariamo: il basket professionistico nulla c’entra con i Nas. Non ci sono contiguità o travasi. Quel che incassa la Fip di parametri è redistribuito su progetti giovanili. Quali? La consulta dei presidenti regionali ne ha chiesto conto.

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