Al via la serie D, il Pordenone in pole

Neroverdi davanti a Marano e Triestina. Sacilese tra le outsider, Tamai possibile sorpresa, Sanvitese per la salvezza

PORDENONE. Pronte al verde, pronte a scattare, da domani, le quattro società provinciali di serie D, sulla carta, pur con obiettivi differenti, nelle vesti di protagoniste. A cominciare dal Pordenone, forte ed attrezzato come non mai per centrare l'agognato ritorno nei professionisti. Lo farebbe dal “portone” principale: da quest’anno chi vince si trova catapultato nella Lega Pro unica, subito dietro alle big di A e B.

Le favorite. Sarà una corsa a tre. Su questo i “pronosticanti” non hanno dubbi: Pordenone, Marano e Triestina. Un trio ben assortito: il capoluogo in cerca di ribalta, la neopromossa dalle enormi potenzialità, la nobile decaduta. C'è tutto: tradizione, ambizione e blasone. Così come in campo. In cui il Pordenone si fa preferire per la completezza d’organico (stavolta anche sul versante giovani) e per essersi affidato ad un mister che sa come si vince: Carmine Parlato. Subito dietro il Marano di Garbini e Roveretto, per citare due ex pordenonesi, che ha costruito una rosa in grado di centrare il doppio salto. La Triestina con il recente acquisto di Denis Godeas, bomber esperto (38 anni) quanto prolifico, si è avvicinata molto a neroverdi e vicentini. E in più può contare sul cosiddetto dodicesimo uomo, il pubblico, che almeno allo stadio Rocco può fare la differenza.

Outsider. La Sacilese stuzzica la curiosità: tecnico giovane e preparato (Zironelli), mix ben calibrato di “fuoriquota” ed esperti (tra cui spiccano Fabbro, Manucci e Beccia), un gioco nuovo, marchiato dall’esuberante 3-4-3. La squadra biancorossa si fa collocare alle spalle del super trio e appena davanti al Belluno dei tanti ex liventini: Vecchiato in panca, il ds Fardin, il segretario Mezzacasa, l’osservatore Leonarduzzi, e in campo Bertagno e Corbanese.

Sorprese. Attenzione al Tamai. Birtig può scommettere sul rilancio di giocatori di categoria come Furlan e su potenziali rivelazioni come l’ex Porcia, Hagan. Nel complesso, una rosa solida, ed una squadra che potrebbe fare dell’imprevedibilità la sua arma vincente. Occhio pure al ripescato Giorgione, il quale può contare su pedine d’esperienza (i vari Gazzola, Peruzzo, Rostellato) non da tutti, partito a razzo in coppa: 5 gol al San Paolo, 4 all’Imola.

Salvezza. Un’incognita le trentine (più Dro e Mezzocorona, che il Fersina di Atomei), la solita truppa di giovani talenti il Montebelluna. Da testare le neopromosse Vittorio Veneto, Ufm e Union Ripa. Per la Sanvitese, anche grazie all’innesto di bomber Della Bianca, l’obiettivo play-out (se non salvezza diretta) sembra davvero alla portata.

Pierantonio Stella

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