Alex Meret vince il premio Messaggero Veneto Sport 2023: è lui lo sportivo dell’anno
Il commento del portiere del Napoli: «Per un friulano come me ricevere questo premio dalla mia terra è motivo di orgoglio»

UDINE. «Per un friulano come me ricevere un premio dal giornale della mia terra è motivo di orgoglio e di enorme piacere». Alex Meret ha da poco finito l’allenamento di rifinitura in vista della sfida che vedrà oggi il suo Napoli affrontare il Monza al “Maradona”.
Dal “suo” Friuli gli è arrivata la notizia del premio MV Sport del Messaggero Veneto. Una soddisfazione che mitiga almeno un po’ il difficile momento che sta attraversando la sua squadra. Alex è appena arrivato a casa dove ad attenderlo ci sono la compagna Debora e il piccolo Daniel, un anno compiuto lo scorso agosto. «Noi friulani si sa siamo sempre molto legati alla nostra terra e io appena posso ci torno. Questo riconoscimento sta a dimostrare che sono stato protagonista di un’annata positiva».
Che lo scudetto del Napoli ha sicuramente ingigantito. Alex è il terzo portiere, dopo Claudio Garella e Giuliano Giuliani a vincere il campionato all’ombra del Vesuvio e, guarda caso, entrambi hanno fatto il percorso inverso a lui andando a giocare all’Udinese dopo essersi cuciti il triangolino tricolore sulla maglia partenopea. «Quando sei bambino – dice Alex – sogni ad occhi aperti di conquistare uno scudetto. Averlo fatto in un club che non lo vinceva da tanto tempo rende tutto ancora più speciale. Per me, poi vincerlo a Udine davanti a tutta la mia famiglia ha reso il tutto ancora più particolare».
Nell’Udinese non ha giocato nemmeno un minuto in campionato, un controsenso che evidenzia come a volte la politica del club bianconero faccia a pugni con i sentimenti. Alex dimostra di avere cuore quando parla di Jonathan Milan e Guglielmo Vicario, due grandi esportatori dell’immagine del Friuli nel mondo e che hanno vinto questo premio prima di lui: «Jonathan non lo conosco di persona, ma mi sembra proprio un grande atleta e un ragazzo con la testa sulle spalle. Del resto noi friulani siamo fatti così». Vicario lo conosce decisamente meglio: «Siamo partiti assieme dalle giovanili dell’Udinese e adesso ci vediamo sempre in Nazionale. Succedere a due campioni come loro è molto gratificante». Vicario è volato in Premier, lui è rimasto in Italia ed è il capostipite di una lunga serie di numeri uno friulani: «Provedel, Scuffet, Perisan: non c’è che dire, all’Udinese hanno fatto un grande lavoro sui portieri negli ultimi anni».
Serietà sul lavoro, famiglia sono dei capisaldi del popolo friulano nei quali Alex si riconosce. E a proposito di serietà e lavoro, non gli sfugge il fatto che la squadra friulana del 2023 sia quella Cda Talmassons della quale si sente vicino di casa. Quello dei comuni e delle frazioni in Italia è un argomento sempre un po’ delicato.
Papà Arrigo è di Flambruzzo, mamma Manuela di Flambro, frazione di Talmassons: «Faccio i complimenti alla società, allo staff e alle ragazze – le parole di Alex –, da un paio di stagioni si stanno esprimendo su alti livelli. Per una realtà come quella avere una squadra di pallavolo in serie A2 che viaggia in una buona posizione di classifica non è cosa di poco conto». Poi aggiunge: «Anche questa è la dimostrazione che dalle nostre parti le cose si fanno bene, tutto funziona». E forse non è un caso che molti sportivi, dopo aver girato l’Italia, siano rimasti a vivere in Friuli.
A 26 anni e con uno scudetto vinto Meret è solo all’inizio della carriera. Il suo è stato un cammino fatto nei modi giusti con una crescita graduale: le giovanili all’Udinese, poi l’esperienza di due anni alla Spal prima del salto in alto a Napoli. Dove, è giusto sottolinearlo, non sono state sempre rose e fiori. Qualche infortunio di troppo all’inizio e poi l’arrivo di Spalletti che gli sembrava preferire Ospina. Alex non ha battuto ciglio, è rimasto, ha lavorato in silenzio e si è guadagnato il posto e la fiducia di quello che oggi è il ct della Nazionale.
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