Amato e Gsa, stesso obiettivo: «Far meglio dell’anno scorso»

Il nuovo playmaker dell’Apu si presenta così: «Arrivo in una piazza storica: da bambino seguivo in tv le gare della Snaidero di Allen con il Carnera pieno»

UDINE. «Sono qui per fare meglio dell’anno scorso e aiutare la Gsa a fare altrettanto». Andrea Amato, ultimo acquisto udinese in ordine cronologico, si presenta al pubblico friulano con una voglia matta di alzare l’asticella, per sé e per la sua nuova squadra. Si chiama ambizione, ed è una delle molle che ha spinto il playmaker di scuola Olimpia Milano ad accettare l’offerta della Gsa.

«Ho scelto la proposta di Udine per vari motivi. In primis perché si tratta di una piazza storica, quando ero piccolo vedevo sempre la Snaidero giocare in tv e il Carnera pieno di gente. Ho sposato volentieri il progetto della società bianconera, mi sono stati spiegati molto bene gli obiettivi. Avevo bisogno di rilanciarmi in un posto ambizioso, Udine lo è».

Amato avrà un ruolo centrale nei piani tattici di coach Alessandro Ramagli, che ha già illustrato le proprie idee all’ex Tezenis Verona: «Ho parlato con Ramagli – spiega Amato – la nostra è stata una telefonata molto diretta. Mi ha voluto a tutti i costi a Udine, crede in me. Tanti amici che hanno giocato con lui mi hanno parlato bene del coach, sarà un piacere lavorare assieme. In carriera ho sempre avuto un rapporto diretto con i miei tecnici, anche perché ritengo che il playmaker della squadra debba essere una sorta di allenatore in campo».

A 25 anni Amato si può già considerare un giocatore esperto, al talento abbina una grande personalità. L’uomo giusto da affiancare a Penna, in modo che il regista bolognese sia sgravato da eccessiva pressione. «Penna è un buon giocatore, penso che si completi bene con me – le parole sul nuovo compagno di Amato –. Il coach avrà diverse soluzioni tattiche e io sono contento di dividere il ruolo con Lorenzo. Ci confronteremo, e siccome sono più vecchio di lui gli farò volentieri da chioccia».

Nella nuova Gsa Andrea Amato ritrova Michele Antonutti, suo ex compagno di squadra. «Conosco bene Michele, abbiamo giocato insieme a Pistoia nel 2016, raggiungendo i play-off in serie A. Il rapporto fra noi è ottimo, lui stesso mi ha parlato molto bene di Udine, motivo in più per scegliere la Gsa. Sono davvero felice di ritrovarlo come compagno».

L’obiettivo stagionale è migliorare, sia a livello individuale che di squadra: esigenze che coincidono, Amato e la Gsa vogliono recitare da protagonisti nei prossimi play-off. «Oltre a raggiungere l’obiettivo sportivo – sottolinea il nuovo play bianconero – in questa nuova esperienza tengo molto a instaurare un rapporto importante con la società, la città e la tifoseria. Sono un giocatore che ha bisogno di sentire un feeling speciale con tutto l’ambiente».

Il primo passo per calarsi nella nuova realtà sarà scoprire meglio il Friuli, una terra che Amato vuole imparare ad apprezzare anche al di fuori del parquet. «Sinceramente conosco poco di Udine e dintorni. Come ho già detto, ho un eccellente ricordo della Snaidero, seguivo con passione i vari Jerome Allen e Mike Penberthy. Però sono molto curioso di scoprire cose nuove di questo territorio al di fuori del basket». Il pubblico friulano, intanto, aspetta di vedere all’opera il talentuoso regista milanese.

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