Apu, Boniciolli in attacco sfodera la formula Princeton

È un gioco dinamico in cui servono abili passatori e lunghi bravi fronte a canestro.

Gaspardo ed Esposito con i loro movimenti hanno deciso la gara con San Severo

Giuseppe Pisano

Dalla difesa 1-3-1 all’attacco modello Princeton. Sabato scorso contro San Severo coach Boniciolli ha estratto un’altra carta vincente dal mazzo nel corso di una partita complicata e ora sa di avere in mano qualcosa in più di un semplice jolly.

Una consapevolezza resa esplicita nelle dichiarazioni post partita: «Prenderemo sempre più confidenza con il sistema Princeton, che ci ha fatto vincere la gara nel secondo tempo», ha affermato ai microfoni il tecnico dei bianconeri.

Un po’ come accadde a febbraio, quando rispolverando la 1-3-1 di Dan Peterson rimontò undici punti nell’ultimo quarto a Torino.

L’attacco Princeton, meglio conosciuto come Princeton offense, è un tipo di gioco molto dinamico ed è particolarmente utilizzato negli Stati Uniti.

Prende il nome dalla Princeton University, dove dal 1967 al 1996 allenò Pete Carril, storico inventore di questo tipo di attacco utilizzato con grande successo nel campionato Ncaa: fu sempre lui a introdurlo nell’Nba a fine anni ’90, quando divenne assistente allenatore dei Sacramento Kings.

Carril è deceduto lo scorso agosto all’età di 92 anni, ma la sua Princeton offense (su cui sono stati pubblicati diversi libri, anche in Italia) lo rende praticamente immortale.

Nel caso dell’Apu, la scelta di questo schema è figlia del diverso approccio tattico voluto da Boniciolli in questa stagione. Sono cambiati gli uomini, Udine ha una nuova filosofia di gioco, due guardie americane a cui piace sviluppare un basket da corsa e un giocatore come Gaspardo, che schierato da ala piccola diventa assolutamente immarcabile in serie A2.

Una delle principali caratteristiche della Princeton offense è il grande lavoro di tagli incrociati: servono abili passatori e lunghi abili nel gioco fronte a canestro, e in questo senso Udine ha gli uomini giusti per applicare con profitto questo sistema.

Per semplificare la comprensione dell’attacco Princeton ai meno avvezzi, è sufficiente ricordare il tipo di azione che ha permesso all’Apu di mandare al tappeto San Severo: il numero “3”, in questo caso Gaspardo, va a giocare in post basso e consente al lungo di allontanarsi da canestro, aprendo l’area. “Gas” riceve palla e scarica fuori per i lunghi, in questo caso Esposito, che possono tirare dal perimetro con i piedi per terra e quindi con una conclusione ad alta percentuale.

Il “paisà” bianconero ha mano educata e ha prodotto un 3/3 spacca partita, ma ci sono anche altri vantaggi sfruttabili con i tagli e una serie di passaggi veloci. Per questo ci aspettiamo di rivedere una Princeton offense sempre più affilata da parte dell’Apu.

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