Apu, il derby regala certezze. Alibegovic: «La difesa è la chiave»

Il capitano dell’Old Wild West si gode il successo contro Cividale. «Aver sfoderato questa prestazione è stata una bella soddisfazione»

Giuseppe Pisano
Alibegovic esulta dopo il derby vinto
Alibegovic esulta dopo il derby vinto

Un passo importante verso il sogno. Mirza Alibegovic, capitano dell’Apu Old Wild West, continua a guardarsi bene dal pronunciare la parola “promozione”, ma sa bene che giocando così prima o poi dovrà abbandonare ogni scaramanzia. Nel frattempo si gode il successo pesante ottenuto nel derby.

Alibegovic, che sensazioni vive dopo aver vinto il derby?

«Sono molto contento, era importante dare questa gioia al nostro pubblico e al presidente. La gara con Cividale era sentita e aver sfoderato questa prestazione è una bella soddisfazione. Un derby è sempre un derby».

La sensazione è che nell’ultimo mese abbiate fatto uno step di crescita importante. Concorda?

«Sicuramente. All’inizio era normale che alcune cose potessero non funzionare al 100% in un gruppo nuovo per sei o sette decimi. Certe sconfitte devono essere di lezione, noi ne abbiamo fatto tesoro».

Altra sensazione: la squadra ora difende alla grande.

«Vero, siamo cresciuti molto sotto questo aspetto. Questa può essere la chiave del nostro campionato, perché in attacco c’è sempre un protagonista diverso. Dirò di più: aver annullato Redivo, uno dei migliori giocatori del campionato, è un grande segnale di forza difensiva».

Quando suo padre giocava alla Snaidero c’era Charlie Smith, lei ora gioca con Anthony Hickey. Si può dire che per la platea udinese è l’americano più forte dai tempi del “Ragno”?

«Sono giocatori diversi, però ugualmente decisivi. Quando la palla comincia a scottare, ci pensa “Tony”. Mi viene in mente Jerome Allen, un altro top player passato a Udine. Spero che Hickey possa diventare un idolo come loro nel cuore dei tifosi, è un giocatore e un ragazzo formidabile, con cui ho un buon rapporto».

Classifica alla mano, la corsa per la promozione diretta è un affare per tre?

«No, può ancora succedere di tutto. questo è un campionato dove ci sono molti risultati a sorpresa e la strada è ancora lunghissima. Ci sono ancora 34 punti in palio. Qualcosa si potrà iniziare a dire quando mancheranno 7-8 gare al termine della stagione regolare».

Quanto conta avere i due scontri diretti in casa?

«È importante ma è prematuro pensarci, sono ancora lontani. Conterà lo stato di forma».

Con che spirito andate a sfidare Nardò?

«Come se loro fossero Rimini o Cantù. Hanno vinto senza un americano contro Avellino, quindi concentrazione, difesa e rimbalzi».

Mercoledì ha giocato pensando a papà Teo in ospedale?

«No, perché il basket è una cosa, i veri valori della vita sono altri. Però siamo contenti che stia meglio, papà è una roccia e ogni giorno gli sto vicino».

A Teoman auguri di pronta guarigione anche dal nostro giornale. 

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