Apu, la rimonta è solo sfiorata: vince Orzinuovi 83-79

L’Old Wild West, senza Ikangi e Da Ros, si ferma in casa dei lombardi. Rimini rimane a meno 6. Ora è il momento di mantenere i nervi saldi

Antonio Simeoli

Nervi saldi, è il momento di tenere i nervi saldi. È vero, l’Old Wild West (senza Da Ros e Ikangi) ha perso a Orzinuovi 83-79, dopo i primi due quarti non da Apu, ma anche un tentativo di rimonta pazzesco che stava per portare a una vittoria clamorosa.

Finisce con l’Apu risalita più volte dal -17 fino addirittura al meno 1 grazie a un Caroti on-fire nel finale. La partita la decide dalla lunetta a 10” dalla fine Williams segnando i due tiri liberi del 80-77. Lollo e poi Pepe hanno fallito il sorpasso, un fallo sull’ex Orzi per aver simulato un contatto (dubbissimo) di fatto mette fine alla partita.

Peccato, con due quarti leggermente migliori Udine sarebbe tornata a casa con la promozione in tasca, visto che Rimini ha perso a Cantù e resta a + 6 di svantaggio, pur con una partita da recuperare.

Nervi saldi. Per chi non l’avesse capito, assieme alla continuità, sono le chiavi per vincere questo campionato senza passare per le forche caudine deri play-off.

Dopo la parentesi di Coppa Italia, salutare, Udine dovrà ora ripartire da Cremona e riprendere una marcia fatta di solidità mentale e continuità.

Ci perdonino dalla Lnp, la Coppa Italia ora è una seccatura da dribblare con eleganza per i bianconeri, perchè il traguardo promozione è lì alla portata ma per raggiungerlo serviranno tutte le energie possibili.

Nella palestrina di Orzinuovi, rumorosissima, con anche una cinquantina di friulani al seguito, Udine ha una brutta gatta da pelare nella banda di Ciani. Perchè è senza Da Ros e Ikangi e il pericolo numero uno è andar sotto in fisicità con gente come Williams e Guariglia. Se però vai sotto anche in intensità, prova ne è la schiacciatona presa in faccia da Loro in transizione, il risultato è il 25-19 della fine di primo quarto. Peggio va dopo: la banda ci Ciani corre e tira, Udine non difende, sbaglia da fuori e il triestino Bossi con una tripla regala il 47-32 dell’intervallo.

Udine non ha la sua faccia migliore. Prendete Johnson, da alcune partite è tra i migliori. Ieri ha finito per smarrirsi tra errori e palle perse finendo per soffrire Williams. Già il difetto congenito dell’Apu, forse l’unico, è quello di patire la fisicità dei rivali sotto canestro, se poi chi li deve contrastare non è in serata o non c’è... Non è un delitto allora cominciare a sbirciare a Cantù-Rimini, sperare nei brianzoli che potrebbero rendere il probabile ko a Orzi sostanzialmente innocuo per l’Apu.

Pronti via e Williams si diverte con l’alley-oop del + 17 (49-32). Poi? L’Apu comincia un’altra partita fatta di difesa, intensità, dopo 3’ è 49-39, altra minestra. Anche le facce dei giocatori sono diverse. Tutti, cominciano a mettere un mattoncino, Bruttini da sotto fa il suo, una tripla di Hickey entra ed esce a 4’ dalla fine, sarebbe stato il meno due.

Ecco, quel tiro, gira e rigira, come lo 0 su 2 seguente sempre del numero 8 ai liberi, è un primo spartiacque del match perchè Orzi si rilancia a fine terzo quarto sul 64-50. Finita? Macchè, l’Apu con carattere, Hickey e un Caroti da urlo si riporta anche a un punto di svantaggio a 30” dalla fine. Williams, un incubo, il migliore in campo, sistema tutto dalla lunetta prima delle due triple fallite da Caroti e l’ex Pepe.

Ripetiamo, sarebbe stato troppo bello per i friulani tornare a casa con la promozione in tasca. Servirà un altro sprint, dopo aver ricaricato le pile dribblando (con eleganza) la Coppa. Please 

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