
Apu Old Wild West: una rimonta da urlo e 60 punti per chiudere in bellezza la stagione
I bianconeri battono Torino 108-101 all’ultima giornata, centrano il successo in overtime e festeggiano la promozione con una prestazione da record
Apu 60 e lode. I bianconeri chiudono il campionato a 60 punti battendo Torino 108-101 all’ultima giornata, rimontando da -13 e accelerando all’overtime. Il modo migliore per concludere una stagione strepitosa. Il clima pre-partita è quello dell’ultimo giorno di scuola, promozione in tasca, zero pensieri e tanta voglia di fare festa. Il pubblico scruta gli ospiti in parterre, ci sono molti vecchi amici dell’Apu: il presidente Alessandro Pedone si sofferma a chiacchierare con Lino Lardo, coach della promozione dalla B alla A2, accompagnato dalla moglie “Malì” Pomilio, ex allenatrice Delser. Davanti al tavolo gara c’è lei, l’ospite d’onore.
Affascinante, sinuosa e a lungo inseguita: la coppa della promozione in A. Il tempo di premiare Mirza Alibegovic come Mvp italiano del mese di marzo, poi si comincia a giocare. Vertemati propone un quintetto inedito: Hickey, Pepe, Alibegovic, Johnson e Johnson. Quest’ultimo sfoggia un nuovo look: via le treccine, riccioli raccolti in una fascia e scarpe color bronzo. Dopo la passeggiata a Cussignacco per il video introduttivo alla festa, è lui a segnare il primo canestro del match. Ritmi veloci, la palla circola che è un piacere, l’ex Alibegovic martella da tre. Hickey sfodera il solito primo passo, assolutamente immarcabile, e sguscia via nell’uno contro uno: 11-4 Apu al 3’.
UDINE IN SERIE A, IL NOSTRO SPECIALE
- Dalla fondazione nel 1944 alla promozione 81 anni dopo, rivivi la storia del basket udinese | Timeline interattiva
- Basket, l'ultima promozione di Udine nel 2000: le immagini d'archivio
-
L'Apu è in serie A: l'urlo di gioia del Carnera sulla sirena
-
L’Apu è in serie A: una cavalcata storica in cinque partite chiave
Torino, però, ha motivazioni forti: con una vittoria e risultati favorevoli dagli altri campi, può staccare il pass per i play-off. Ed è così che col passare dei minuti, sfruttando una difesa bianconera meno granitica del solito, i piemontesi si rifanno sotto. Vertemati cambia in toto il quintetto e inserisce Caroti, Ambrosin, Ikangi, Pullazi e Bruttini tutti in un colpo solo. Massimo equilibrio sino al 17’, poi Torino allunga (41-50 al 19’) con l’ispirato Severini. Sugli spalti, intanto, sventolano bandieroni.
La curva udinese, dopo aver celebrato la promozione una bella coreografia (“Il sogno continuA”) ricorda l’amico “Roccia” in stereofonia con gli ultras torinesi. Questi ultimi si fanno notare anche per cori poco oxofordiani nei confronti di coach Boniciolli e quelli successivi pro-Moretti. Dopo l’intervallo si riprende con Mirza ancora “on fire”, non abbastanza però per impedire agli ospiti di volare a +13 (51-64) con l’ottimo Taylor. I tifosi non si abbattono, pensano già al derby dell’anno prossimo (“chi non salta insieme a noi cos’è? È un triestino!”) e cercano di spingere Udine alla rimonta. Il buzzer beater di Caroti al 30’ (69-77) esalta il popolo bianconero, Ambrosin riapre tutto al 32’ (78-80) con due stelle filanti.
L’Apu campione non scherza più, difende come sa e Pullazi firma sorpasso e allungo (89-84). Parte il coro in rima “Tutti pazzi per Rei Pullazi”, però Torino non molla e impatta con Ladurner (89-89) a 44” dalla sirena. Si va all’overtime, l’Apu non ci sta a perdere e si prende la vittoria. La festa iniziA, il sogno continuA.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto