Apu, perdere fa sempre male ma resta il tesoretto dei punti per la classifica

Lo scivolone del PalaBertocchi è figlio soprattutto di un primo tempo giocato con troppa leggerezza al cospetto di una squadra che invece era caricata a molla

Perdere fa sempre male, ma la classifica dell’Apu ha sempre un ottimo aspetto. I bianconeri tornano a mani vuote da Orzinuovi, però non è il caso di fare drammi: c’è una giornata in meno da giocare e il margine di 8 punti su chi insegue rimane rassicurante.

Lo scivolone del PalaBertocchi è figlio soprattutto di un primo tempo giocato con troppa leggerezza al cospetto di una squadra che invece era caricata a molla. È successo diverse volte in questa stagione di sbagliare l’approccio alla gara: in casa si è riusciti a rimediare quasi sempre, in trasferta no. Può darsi che le pesanti assenze di pedine chiave come Da Ros e Ikangi abbiano influito nella testa dei giocatori, noi riteniamo che la falsa partenza derivi dal grande dispendio di energie psico-fisiche nelle ultime partite, in particolari quelle contro Rieti e Cantù. Un calo di tensione fisiologico, che non deve preoccupare: nell’arco di una maratona di 38 partite succede, l’importante è riuscire a rialzarsi nel match di Cremona dopo la parentesi Coppa Italia. Udine non ha mai perso due gare di fila, in casa della Juvi sarà opportuno confermare questo trend per non alimentare le speranze di rimonta delle rivali dirette.

Che l’Apu sia una squadra molto perimetrale è stato detto fino alla noia, quindi i 43 tentativi da oltre l’arco non rappresentano niente di nuovo. La filosofia di gioco di coach Vertemati è chiara sin dalla scorsa stagione ed è spesso delizia, ma qualche volta anche croce, come quando il tiro non vuol saperne di entrare. Nell’ultimo quarto, sotto di 14 lunghezze, la squadra bianconera ha effettuato ben 18 tiri da fuori. Una “sparatoria” che ha fruttato 8 canestri e 25 punti (una tripla di Caroti ha generato un fallo e il libero aggiuntivo) per una clamorosa rimonta sino a -1. È una questione di caratteristiche, della serie “prendere o lasciare”.

La Coppa Italia è tanto ingombrante quanto provvidenziale per Udine. Nessuno lo dice, ma con in ballo il bersaglio più grosso, se ne farebbe volentieri a meno. Vista l’emergenza venutasi a creare, però, è un bene perché Ikangi e Da Ros hanno una settimana in più per recuperare. L’Apu è in una situazione di classifica invidiabile: 6 punti di vantaggio su Cantù, che però è 0-2 negli scontri diretti e quindi è come se fosse a -7. Rimini è in caduta libera ma per una questione matematica è ancora l’avversaria più vicina, dato che deve giocare una partita in più e deve sfidare i bianconeri nel match di ritorno con il +15 dell’andata in dote. La quota promozione è scesa ancora, 54 punti possono bastare e forse avanzare. Serve un ultimo sforzo, senza ansia: sono gli altri a doversi preoccupare.

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