L’Apu è in serie A: una cavalcata storica in cinque partite chiave
Dalla sconfitta nel derby contro Cividale di ottobre alle due vittorie contro Cantù: abbiamo individuato i match crocevia della stagione da promozione diretta dell’Old Wild West

Le difficoltà iniziali, poi una crescita costante, che ha consegnato all’Apu Old Wild West le chiavi d’accesso alla serie A, sedici anni dopo l’ultima volta. Una cavalcata storica quella dei ragazzi di coach Vertemati, costruita attorno alla qualità dei singoli (Hickey e capitan Alibegovic su tutti), ma anche su un collettivo solido, consapevole e dalla grande forza mentale. Abbiamo individuato cinque partite che, a nostro parere, sono risultate decisive nel viaggio dell’Apu verso la Serie A.
1) La sconfitta che serve: Gesteco-Apu 75-73, 16 ottobre 2024

Se è vero che spesso le sconfitte insegnano più delle vittorie, quella di Cividale per l’Apu è senza dubbio una di queste. Per gli uomini di Vertemati il derby contro i ducali pare una coda lunga della stagione precedente, con la cronica e ingiustificabile incapacità di giocare anche sotto canestro.

E infatti con gli americani di Udine sotto tono, Cividale, fa l’ennesimo capolavoro e porta a casa il bottino pieno vincendo con merito 75-73, dopo una partita spettacolare, giocata punto a punto. All’inizio il graziato Johnson sembra in palla, si perderà presto. Due triple di Da Ros (che non ha la mano di Johnson...) darebbero anche il +8 all’intervallo a Udine se Rota non s’inventasse una tripla da metà campo allo scadere di fatto decisiva. Si torna negli spogliatoi 37-42.
Nella ripresa l’Apu con le triple di Stefanelli, Alibegovic, Da Ros (super) resta incollata al match proprio quando Miani dall’altra parte comincia come spesso fa nel finale di partita a fatturare. Terzo quarto: 59-61. Nell’ultima frazione si continua sulla stessa falsariga per l’Old Wild Westa: pivot, gioco spalle a canestro, totalmente inesistenti. Hickey riesce comunque a pareggiarla 35’’ dalla fine, poi Miani viene lasciato colpevolmente solo e piazza la tripla della vittoria.
Il migliore
Alibegovic 7.5
Primo tempo su livelli altissimi, con mano bollente da tre. Cala alla distanza, ma non può fare pentole e coperchi.
2) La consapevolezza: Verona-Apu 92-64, 22 novembre 2024

La vittoria della consapevolezza. Per il campionato in corso e per mettere finalmente da parte la finale playoff persa contro gli scaligeri nel 2022. L’Apu sbanca, asfalta, Verona 92-64 con una grande prova di squadra e un Alibegovic irreale da 30 punti.

Si tratta del primo, vero, segnale al campionato. Hickey compie 32 anni e inizia dominando 14-4 dopo 4’. Segna tutto. Udine difende anche bene è il primo quarto finisce 23-12. Il 48-27 di metà partita della miglior VertematiApu ha un nome: Alibegovic. Fotonico: 20 punti, 5 su 6 da tre.
Nella ripresa la Tezenis prova a metterci difesa, intensità, Pullen ma Udine, da squadra forte (e matura), continua come prima difendendo forte e reggendo sempre bene da sotto: 60-31. La tripla di Da Ros, con i tifosi bianconeri che già banchettano, regala il massimo vantaggio, 73-40. Il quarto quarto vale solo per le statistiche, soprattutto per Mirza Alibegovic, marziano di origini bosniache, ma che ama Udine alla follia, il figlio di Teo e Lejla, che arriva al trentello.
Il migliore:
Alibegovic: 8
Al capitano mancava solo il mantello di Superman in una serata dalla mano torrida. 30 (punti) e lode.
3)Il regalo di Natale: Cantù-Udine 74-83, 22 dicembre 2024

Il regalo di Natale che si fa l’Apu è un segnale importante per quello che sarà il proseguo della stagione. Sul parquet di Desio si affrontano infatti l’Apu e Cantù, due tra le favorite alla vittoria finale.

I brianzoli da qualche settimana si sono messi addosso l’etichetta di squadra ingiocabile, aggiungendo, dopo che Basile ha esordito in Nazionale, un terzo statunitense sotto canestro, il pivot Hoque. La chiave di inizio match proprio sotto le plance. Hogue quando entra mette a dura prova Pini e Bruttini, Da Ros fatica con Basile ma è bravo a tirargli in faccia da fuori. Il primo quarto di Udine nella bolgia di Desio è sontuoso: 21-27.
L’Apu di Alibegovic (punti e leadership) va all’intervallo avanti 42-33 giocando da grande, difendendo forte prendendo 26 rimbalzi contro i 16 dei rivali cioè, insomma, udite udite, scalando la montagna dei lunghi avversari. Nel secondo tempo l’Apu traballa, il vantaggio si erode. Quasi alla fine del terzo quarto i friulani hanno comunque quasi dieci punti di vantaggio, ma Moraschini segna un clamoroso canestro da tre quarti campo allo scadere: 51-58.
La partita continua a essere bellissima anche nella quarta frazione. Cantù cerca la rimonta, l’Apu tiene con una serie di triple a segno Hickey e una enciclopedica difesa di Johnson su Hogue. Alla fine è il canestro dai 3 metri di Ambrosin, sì proprio lui, che chiude la contesa a 1’44. Il finale è 83-74, i 27 arrivati da Udine fanno festa.
Il migliore:
Hickey 8
Partenza diesel, si scalda a suon di assist, poi nella ripresa accelera e non lo prendono praticamente mai.
4)La capolista se ne va: Udine Cantù 89-85, 2 marzo 2025

“Salutate la capolista” canta il Carnera a fine partita. Eh sì perché è proprio dopo il match vinto contro Cantù che l’Apu mette le mani su un pezzo di promozione. Una partita memorabile dei ragazzi di Vertemati, che, anche grazie al crollo di Rimini contro Orzinuovi, si appropriano del loro destino.

L’inizio dell’Apu in difesa e al tiro da fuori (8 su 14 in 10’) è irreale. Moraschini tiene a galla Cantù a fine primo quarto: 27-16. Basile da sotto cresce, riporta i suoi a -4 (35-31), ma con Hickey e Pullazi e un gran canestro di Pepe, Udine, in un Carnera sempre più bolgia, respira all’intervallo: 44-37. Per i Pedone boys 12 su 25 da tre, ma zero punti in area. È durissima, ma lo si sapeva. Sotto canestro è una tonnara e, nonostante Hickey, il grande ex, l’Apu comincia a boccheggiare. Tutta l’Apu mette un mattoncino, Alibegovic (altre due triple), Johnson sontuoso, ma con due triple di Moraschini e Mc Gee in un amen, Cantù praticamente pareggia a fine terzo quarto.
Hogue regala a Cantù il primo sorpasso 69-68, sembra la svolta invece inizia un clamoroso testa a testa, fatto di canestri, rimbalzi, errori, recuperate, magate, come quella di Anthony che regala il 76-73 con una tripla siderale a 5’50” dalla fine. I due minuti finali, forse, valgono la serie A. Schiacciata di Johnson: 84-79, viene giù il Carnera a 1’41” dalla fine. Una difesa alla volta, un canestrino alla volta, di squadra. È una bolgia il palazzo. A 40” dalla fine Hickey regala l’87-83. Finisce 89-85. Killer dell’Apu, mister Anthony Hickey da 25 punti.
Il migliore
Hickey 8
Il solito killer capace di mettere a segno i canestri nei momenti cruciali della partita. ci mette anche tanta intensità difensiva e sforna sette assist al bacio.
5)Il sogno è realtà: Apu-Rimini 95-86, 13 aprile 2025
Dopo 16 anni di attesa e tante battaglie, l’Apu Old Wild West Udine conquista la promozione in Serie A con due giornate d’anticipo, battendo una fortissima Rimini in una partita al cardiopalma. Il ritorno in paradiso arriva in un PalaCarnera infuocato, con un pubblico straordinario che ha spinto la squadra dall’inizio alla fine. Rimini si è confermata avversaria durissima, in grande forma dopo la Coppa Italia, ma l’Apu ha risposto con cuore, intensità e qualità.

Il match tiratissimo: Udine parte contratta, fatica sotto canestro e al tiro, ma tiene botta grazie alla difesa e alla grinta. Giocatori chiave come Hickey, Alibegovic, Da Ros e Bruttini hanno lasciato il segno nei momenti decisivi. Dopo un primo tempo chiuso sotto di un punto (43-44), nel terzo quarto Udine accende il motore con le fiammate di Hickey e Mirza, toccando anche il +10. Rimini però non molla e torna sotto con un grande Tomassini.
A 90 secondi dalla fine il punteggio è 85-81, ma un canestro spettacolare di Da Ros e i liberi di Alibegovic chiudono i conti. Poi, la tripla in transizione di Mirza fa esplodere il Carnera: è promozione! Emozione pura anche per Alibegovic, che porta in A1 Udine 26 anni dopo il padre Teo. La squadra di coach Vertemati si dimostra la più solida e continua del campionato, meritando a pieno questa storica promozione. La festa può iniziare: Udine torna grande, e lo fa nel modo più bello possibile.
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