Apu, Bruttini dà il benvenuto a Pullazi: «Gran lottatore e tira bene da 3»

L’uomo d’esperienza dell’Old Wild West descrive il nuovo acquisto con cui ha condiviso lo spogliatoio a Forlì e stila un bilancio della stagione: «Adesso viene il difficile»

Giuseppe Pisano
Davide Bruttini, classe 1987, in azione a Bologna. Fotopetrussi
Davide Bruttini, classe 1987, in azione a Bologna. Fotopetrussi

I rimpianti di Bologna, il ciclo di ferro in arrivo e il benvenuto all’ex compagno di squadra Rei Pullazi. Ne abbiamo parlato con Davide Bruttini, l’uomo d’esperienza al servizio dell’Apu Old Wild West.

Bruttini, cos’è mancato all’Apu per vincere domenica al PalaDozza contro la Fortitudo?

«Un po’ di cinismo negli ultimi minuti di gioco, quando sul +4 abbiamo perso l’occasione buona per allungare le mani sulla vittoria. È evidente anche che abbiamo sofferto molto a rimbalzo. A Bologna c’è un clima molto particolare, questo va detto. Queste sono partite che si decidono nei dettagli, stavolta purtroppo è andata così ma noi abbiamo dimostrato che possiamo giocarcela ovunque e contro chiunque».

Apu doppiata a rimbalzo, basta l’assenza di Pini a spiegarlo?

«Quando uno pensa ai rimbalzi è convinto che riguardino soltanto i lunghi, in realtà è un affare di squadra. Non sempre la responsabilità è di chi gioca vicino a canestro e deve fare il tagliafuori, perché capita che un lungo debba uscire per aiutare sull’esterno. Poi c’è da dire che la Fortitudo è una squadra molto fisica. A ogni modo è giusto sottolineare che è la prima volta che accade una cosa simile, anzi solitamente i rimbalzi offensivi sono una nostra arma. È accaduto, facciamone tesoro e andiamo avanti».

Come giudica il girone d’andata disputato dall’Apu Old Wild West?

«Molto buono. Siamo secondi a due punti dalla capolista, il bilancio è di 14 vinte e solo 5 perse: ce la siamo giocata con tutte le squadre più forti, siamo in linea con le aspettative. Adesso però viene il difficile, il girone di ritorno è sempre il più duro perché tutti vendono cara la pelle per il proprio obiettivo e le partite sono tiratissime. In ogni gara può succedere davvero di tutto ».

La lotta per la promozione diretta è ristretta alle prime tre in classifica, cioè Rimini, Udine e Cantù?

«No, questo è un campionato talmente equilibrato che tutto può ancora accadere, non esistono partite scontate. Verona, che affrontiamo domenica al Carnera, e tutte le altre che seguono possono ancora inserirsi nella lotta. Ci sono tante variabili di cui tenere conto, infortuni inclusi. E poi non c’è una squadra che ha preso il largo con decisione, la classifica infatti è molto corta».

Sta per iniziare un altro ciclo di ferro con tante partite in pochi giorni. Come vi state preparando?

«Serve grande concentrazione, dobbiamo essere pronti a preparare ogni partita in poco tempo. È importante ricordarsi bene la gara d’andata».

Oggi arriva Rei Pullazi, suo compagno di squadra nel 2021/2022 a Forlì. Che giocatore è?

«Di grande grinta, un lottatore con un bel tiro da tre. Rei è uno che ci mette sempre l’anima e dà tutto per la squadra».

Pullazi è un numero quattro. Può giocare anche da cinque?

«Sì, l’ha già fatto altre volte in carriera e si è adattato con buoni risultati».

Ce lo descrive come persona?

«È un ragazzo positivo, parla molto. È albanese ma è cresciuto a Roma, infatti ha l’accento e l’espansività tipica dei romani. In palestra, inoltre, è un grande lavoratore. Posso dire che Pullazi è uno che in un gruppo ci sta alla grande». 

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